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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro terzo
      • III     Come Totile si partì di Fiesole per andare verso Roma, e distrusse molte cittadi, e morì di mala morte.
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III

 

 

Come Totile si partì di Fiesole per andare verso Roma, e distrusse molte cittadi, e morì di mala morte.

 

Rifatta la città di Fiesole, Totile si partì di quella, e andonne per Toscana per guastare lo 'mperio, e per andare a Roma, e prese e distrusse la città d'Arezzo, e quella fece arare e seminare di sale; e Perugia assediò più tempo, e per fame l'ebbe e la distrusse, e 'l beato Arcolano vescovo di quella fece strangolare. Simile fece della città di Pisa, e di Lucca, e di Volterra, e di Luni, e Pontriemoli, Parma, Reggio, Bologna, Imola, Faenza, Forlì, Forlimpopolo, e Cesena: tutte queste cittadi, e l'altre di Lombardia nominate, e molte altre città di Campagna e di terra di Roma dal nequissimo Totile furono distrutte, e molti santi monaci e religiosi da·llui e da sua gente furono distrutti e martirizzati, e fece grande persecuzione a' Cristiani, rubando e disertando chiese e munisteri, e quelle disfaccendo; e poi andando per distruggere Roma, in Maremma morìo di repentina morte. Ma alcuno altro dottore scrisse che 'l detto Totile per gli prieghi a Dio di santo Leo papa che allora regnava si partì d'Italia, e cessò la sua pestilenza; imperciò che, per miracolo di Dio, al detto Totile apparve più volte in visione dormendo una ombra con uno viso terribile e spaventoso, minacciandolo che s'egli non facesse il volere del detto santo padre papa Leone, il distruggerebbe. Il quale Totile per paura di ciò reverenza fece al detto papa, e partissi d'Italia sanza apressarsi a la città di Roma, e tornossi in Pannonia; e venuto, di repentina morte morìo; e alcuno disse che morì in Cingole nella Marca. Ma dove ch'egli morisse, la notte medesima ch'egli morì, apparve per visione di sogno a Marziano imperadore, il quale era in Grecia, che l'arco di Totile era rotto; per la qual cosa intese che Totile era morto, e così si trovò che in quella medesima notte morìo. Questo Totile fu il più crudele e potente tiranno che si truovi; e per la sua iniquissima crudeltà fu chiamato per sopranome Flagellum Dei. E per altri si scrisse che 'l detto sopranome puose santo Benedetto, ch'udendo Totile la sua santità, l'andò a vedere a Montecascino travisato, per vedere se 'l conoscesse. Il beato santo non mai vedutolo, per ispirazione divina il conobbe, e disse: “Tu se' fragello di Dio per pulire le peccata”; comandògli da sua parte che non ispanda più sangue umano, onde poco apresso morìo. E veramente fu flagello di Dio per consumare la superbia de' Romani e de' Taliani per li loro peccati, che in quello tempo erano molto corrotti nello errore della resia ariana, e contra a la vera fede di Cristo, ed idolatri, e di molti altri peccati spiacenti a Dio erano contaminati; e così la divina potenzia pulì i non giusti per lo crudele tiranno non giusto giustamente.

 




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