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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro terzo
      • V     Come i Gotti furono cacciati la prima volta d'Italia, e come ricoveraro la signoria per lo giovane Teodorico loro re.
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V

 

 

Come i Gotti furono cacciati la prima volta d'Italia, e come ricoveraro la signoria per lo giovane Teodorico loro re.

 

Nel detto tempo, intorno gli anni di Cristo CCCCLXV, uno Agustolo (questi fu Teutonico) e prese e occupò lo 'mperio di Roma e d'Italia XV mesi. Ma Edevancer, Greco di Rutina, con Ruteni sua gente venne in Italia, e per forza prese Piagenza e Ticino, e discacciò della signoria il detto Agustolo, e fecesi monaco per paura. Evancer colli suoi Rutini venne a Roma, e ebbe tutta la signoria d'Italia per XIIII anni, e cacciò i Gotti. Sentendo ciò Zeno imperadore che dimorava in Gostantinopoli, mandò contra il detto Edevancer Teodosio giovane, che rimase del padre re de' Gotti, ch'avea XVII anni, e per terra venne per Bolgaria e Ungaria con assai fatica; e Evancer gli si fece allo 'ncontro in Aquilea con tutto lo sforzo d'Italia; quivi si combattero insieme, e Evancer fu sconfitto, e fuggisi con pochi a Roma; ma il popolo di Roma no·llo lasciarono entrare in Roma, ne la città. Teodosio co' Gotti, e Greci, e Ungari seguendolo a Roma, Evancer si fuggìo da Roma a Ravenna; ancora il perseguì Teodosio, e assediollo in Ravenna per tre anni, e presa la città, l'uccise, e distrusse sua gente, negli anni di Cristo CCCCLXXX; e Teodorico rimase re e signore in Italia, avendo lega e amistà con Zeno imperadore di Gostantinopoli, e da' Romani fu ricevuto a grande onore, e paceficamente tenne Roma e Italia grande tempo, e tolse per moglie la figliuola del re di Francia, che Lottieri figliuolo Crovis ebbe nome; ma poi si maculò della resia ariana, e divenne come tiranno, e nimico della Chiesa e di veri Cristiani. Questi fu quello Teodorico il quale mandò in pregione e fece poi morire a Pavia il buono santo Boezio Severino consolo di Roma, perch'egli per bene e stato della republica di Roma e della fede cristiana, il contrastava de' suoi difetti e tirannie, apponendogli false cagioni. Allora il santo Boezio compuose in pregione a Pavia il libro della filosofica consolazione. Poi questo Teodorico perseguitò molto i Cristiani, e molti ne fece morire a petizione degli ariani, e 'l papa Giovanni primo mandò in pregione a Ravenna, e fecelvi per martirio di fame morire con altri che co·llui erano andati in Gostantinopoli a Giustino imperadore cristianissimo, per procurare lo stato della Chiesa e della fede cattolica, e perché Giustino non facesse disfare le chiese degli eretici ariani; però che Teodorico avea minacciati di distruggere tutti gli Cristiani d'Italia, se Iustino offendesse alli ariani. E poi poco appresso il detto Teodorico morì di mala morte, e in visione vide uno santo eremita che il detto papa Giovanni gittava in inferno l'anima del detto Teodorico. Questi fu negli anni VcV. In questi tempi per gli errori della resia ariana e idolatra tutta Italia fu maculata, e Gostantinopoli, e tutta Grecia; e molte mutazioni di papa furono in Roma, e nella Chiesa grandi differenzie e errori, sicché Toscana e tutta Italia languiva sì degli errori de la fede, e sì delle diverse tiranniche signorie de' Gotti e degli altri che signoreggiavano; e crebbe tanto la forza de' Gotti, che occuparo non solamente Lombardia e Toscana e terra di Roma, ma Napoli e 'l regno di Puglia e Cicilia e ancora Africa, crescendo il loro errore, e vivendo sanza legge, e consumando le province e' popoli, tanto che gli Romani si ribellaro e cacciaro gli Gotti di Roma, i quali raunandosi col loro signore vennero all'asedio di Roma negli anni di Cristo VcXXXVIII.

 

 

 




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