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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro terzo
      • VI     Come i Gotti al tutto furono cacciati d'Italia per Belusiano patrice de' Romani.
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VI

 

 

Come i Gotti al tutto furono cacciati d'Italia per Belusiano patrice de' Romani.

 

I Romani e Italiani veggendosi così consumare e distruggere a' Gotti, mandaro in Gostantinopoli a Iustiniano imperadore che gli dovesse liberare da' Gotti e recare lo 'mperio di Roma in suo stato e franchigia; il quale Iustiniano, udite le richieste de' Romani, e per adirizzare lo 'mperio di Roma, fece patrice de Romani, cioè padre e suo luogotenente e vicario, Belusiano suo nipote, e mandollo in Italia; e Iustiniano rimase in Gostantinopoli, e corresse con grande provedenza tutte le leggi, le quali erano molte confuse e in più volumi, e recolle sotto brevità e con ordine: il quale Belusiano sopradetto fu uomo di grande senno e prodezza, e bene aventuroso in guerra. Prima di Gostantinopoli per mare valicò in Africa, e con vittoria ne cacciò i Gotti e' Vandali che 'l paese occupavano, e poi simile fece in Cicilia; e appresso venne nel Regno e assediò la città di Napoli che si teneano co' Gotti, e per forza la prese, e non solamente uccise i Gotti che v'erano dentro, ma quasi tutti gli Napoletani piccoli e grandi, maschi e femmine, perché ritenevano i Gotti, e con loro aveano compagnia. E poi ne venne verso Roma, la quale era occupata da' Gotti, i quali sentendo la venuta di Belusiano patrice, si partiro da Roma e ridussonsi con tutta loro forza a Ravenna. Belusiano, radirizzato lo stato di Roma e dello imperio, perseguitò i Gotti a Ravenna, e ivi ebbe con loro grande battaglia, e vinseli, e sconfissegli, e cacciogli tutti quasi d'Italia; e poi n'andò inn-Alamagna e in Sassogna, e per forza tutti quegli paesi e province recò a l'obedienza e suggezzione dello 'mperio di Roma, e molto ricoverò lo 'mperio e ridusse in buono stato, e bene aventurosamente e con vittoria in tutte parti vinse e soggiogò i ribelli dello 'mperio, e tenne in buono stato mentre vivette, infino agli anni di Cristo VcLXV, che Iustiniano imperadore e Belusiano moriro bene aventurosamente. E dopo Belusiano fu fatto patrice di Roma Narses per Iustino secondo imperadore successore di Iustiniano; e questo Narses ancora ebbe battaglia in Italia col re de' Gotti, e sconfissegli, e vinsegli, e al tutto gli cacciò d'Italia. E così durò la signoria de' Gotti in Italia anni CXXV con grande stimolo e struggimento de' Romani, e di tutti gl'Italiani, e dello 'mperio di Roma; e così s'adempié la parola del santo Vangelo ove dice: “Io ucciderò il nemico mio col nemico mio”. E in questi tempi fu grande sterilità e fame e pestilenzia in tutta Italia. E chi vorrà più stesamente sapere le battaglie e le geste de' Gotti cerchilibro che comincia: “Gottorom antichissimi etc.”.

 




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