IX
De' successori di Rotario re de' Lungobardi.
Dopo il detto Rotario re de' Lungobardi, onde adietro facemmo menzione
nel capitolo di Narses che gli fece di prima venire in Italia, regnò Gisulfo.
Questo Gisulfo fu re di Puglia, e fece suo capo in Benivento, che si chiamava
in prima Sannia, e tutta Puglia disabitò quasi de' paesani, e abitò di
Longobardi, e feciono la legge che ancora si chiama longobarda, e tengono
ancora i Pugliesi e gli altri Italiani, in quella parte dove danno mondualdo,
overo in volgare manovaldo, alle donne, quando s'obbrigano in alcuno contratto,
e fu buona e giusta legge. Questo Gisulfo assediò Roma e 'l papa, e ebbe due
figliuoli: l'uno ebbe nome Alberico che fu re in Lombardia, e l'altro ebbe nome
Grimaldo che rimase re in Benivento, e là morìo per torsi sangue, faticando suo
braccio in aprire uno arco; e dopo Grimaldo ne fu re Romoldo suo figliuolo, e
molta persecuzione feciono alla Chiesa. In Lombardia regnò Alberico e' suoi
discendenti apresso, e ebbono grande guerra con quegli della città di Ravenna
in Romagna, la quale era la maggiore e la più famosa città d'Italia appresso
Roma. E così per grande tempo signoreggiarono Italia i Longobardi, tanto che si
convertirono in paesani e abitanti di tutta Italia. E erano di diverse sette,
con tutto che fossono battezzati: chi era Cristiano, e chi ariano e d'altri
errori, e chi idolatri e pagani; e così stette grande tempo Italia maculata
d'errori, e di signoria tirannica per gli Longobardi, e la Chiesa molto
abbassata e afflitta. Dopo Alberigo regnò re de' Longobardi Eliprando, il quale
fu grande come gigante, e per la grandezza del suo piede si prese la misura
delle terre, e chiamasi ancora a' nostri tempi piè d'Eliprando, il quale è poco
meno d'uno braccio a la nostra misura, e così è intagliato alla sua sepultura a
Pavia. Questo Eliprando fu Cristiano, e mandò in Sardigna a fare ritrovare
l'ossa e 'l corpo di santo Agustino, e fecelo recare in Italia, e per divozione
infino a Genova con grande processione venne incontro, e poi in Pavia le
ripuose a grande onore e solennità negli anni di Cristo VIIcXXV.
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