XII
Come Telofre re de' Longobardi perseguitò santa Chiesa, e come il re
Pipino a richiesta di papa Stefano venne di Francia, e sconfisselo e preselo.
Apresso del re Eraco succedette nel reame di Lombardia e in quello di
Puglia insieme Aristolfo, detto in latino Telofre, fratello del detto Eraco.
Questi fu signore di grande potenzia, e crudele, e nimico di santa Chiesa e de'
Romani; e per consiglio de' malvagi e ribelli Romani, prese Toscana e la valle
di Spuleto, e distrussele, e toglieva censi per ogni capo d'uomo; e fece
congiura con Leone e Gostantino suo figliuolo imperadori di Gostantinopoli, e a
sua richesta passaro a Roma, e presolla con Telofre insieme, e rubarolla, e
arsono le chiese e' santi luoghi, e portarne in Gostantinopoli le ricchezze di
Roma, e tutte le imagini delle chiese di Roma, e per dispetto del papa e della
Chiesa, e vergogna de' Cristiani, l'arse tutte in fuoco, e molti fedeli
Cristiani distrussero e consumaro in Roma e in tutta Italia. Per la qual cosa
Stefano papa secondo gli scomunicò, e tolse per amenda del misfatto a lo
'mperio il regno di Puglia e di Cicilia, e stabilì per dicreto che sempre fosse
di santa Chiesa. E poi non potendo riparare a la forza de' detti tiranni ed a
tanta aflizzione, in persona n'andò in Francia a Pipino prencipe e governatore
de' Franceschi a richiederlo e pregare che venisse in Italia a difendere santa
Chiesa contro Telofre re de' Lombardi, e fece al detto Pipino molti brivilegi e
grazie, e fecelo e confermò re di Francia, e dispuose Ilderigo re ch'era della
prima schiatta, però ch'era uomo di niuno valore, e rendési monaco. Il quale
Pipino, fedele e amatore di santa Chiesa, il ricevette con grande onore, e poi
con tutto suo isforzo col detto papa Stefano passò in Italia negli anni di
Cristo VIIcLV, e col detto Telofre re de' Lombardi ebbe grandi battaglie. A la
fine per forza d'arme e di sua gente il detto Telofre fu vinto e sconfitto dal
buono re Pipino, e fece le comandamenta del papa e di santa Chiesa, e ogni
amenda, com'egli e' suoi cardinali seppono divisare; e lasciò alla Chiesa per
patti e brivilegi il reame di Puglia e di Cicilia, e 'l Patrimonio di Santo
Piero. E venuto il detto Pipino in Roma col detto papa, furono ricevuti a
grande onore da' Romani; e 'l detto Pipino fu fatto patrice di Roma, cioè
luogotenente d'imperio, e padre della repubblica de' Romani. E rimessa Roma e
santa Chiesa in sua libertà e in buono stato, si tornò in Francia, e finì sua
vita a grande onore; e succedette a·llui re di Francia Carlo Magno suo
figliuolo.
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