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Giovanni Villani
Nuova cronica

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  • Tomo primo
    • Libro terzo
      • XX     Di quello medesimo, e come regnaro appresso i·lignaggio d'Ugo Ciappetta.
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XX

 

 

Di quello medesimo, e come regnaro appresso i·lignaggio d'Ugo Ciappetta.

 

Appresso che fu disposto dello 'mperio, come detto avemo, Carlo il Grosso, i baroni elessero imperadore Arnolfo, overo Arnoldo, uno barone di Francia, ma non fu del lignaggio di Carlo il Magno. Questi regnò XII anni, ma poco si travagliò de' fatti d'Italia, se non in tanto che per sua forza fece fare papa Sergio il terzo, il quale fece nella Chiesa molte grandi mutazioni contra i suoi anticessori, come la cronica martiniana fa menzione. Questo Arnolfo combatté in Maganza con Danesmarce e Normandi, e vinsegli e cacciogli, che XL anni Alamagna e Francia aveano soggiogata. Questi a la fine per malizia divenne perduto, e lo 'mperio de' Romani ch'era appo' Franceschi al suo tempo fallì e venne meno, gli anni di Cristo VIIIIcI. E non solamente fallì lo 'mperio a' Franceschi, ma eziandio la signoria d'Alamagna al suo figliuolo e successore gli anni di Cristo VIIIIcX, che Currado primo tedesco ne fu fatto re, e fallì a' Franceschi la signoria di Spagna, e di Navarra, e Proenza, e non passò anni LXXX ch'al tutto fallìlegnaggio di Carlo Magno, che non furono re di Francia dal tempo di Ugo Ciappetta duca d'Orliens, come adietro facemmo menzione, gli anni di Cristo VIIIIc e così mostra che VII fossero gl'imperadori franceschi, che vi furono de·legnaggio del buono Pipino. Durò lo 'mperio apo' Franceschi discendenti di Carlo Magno per C anni, e per loro discordie finìo in loro lo 'mperio, e ritornò agl'Italiani; però che nonn-atavano gli Romani dalle ingiurie de' Lombardi e de' Toscani, né 'l papa, né·lla Chiesa da' tiranni che·lla perseguieno; e dove i loro anticessori aveano fatto le chiese e dotate riccamente, per loro erano distrutte e rubate. Avemo dettolungamente dello imperio e de' re de' Franceschi, lasciando nostra materia de' fatti di Firenze, per continuare le novitadi e persecuzioni ch'a·lloro tempi ebbono gli Romani e quasi tutta Italia da' Saracini, e dalle discordie de' Lombardi ch'ebbono colla Chiesa; per la qual cosa la città di Firenze, di poco tempo rifatta, per le dette aversitadi poco acrebbe o venne in istato. Lasceremo le storie de' Franceschi e torneremo a nostra materia adietro, per contare come la città di Firenze fu rifatta e ristorata al tempo del buono Carlo Magno; ma prima diremo di suo averso stato innanzi ch'ella fosse rifatta.

 




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