II
Della forma e grandezza che fu redificata la città di Firenze.
La città nuova di Firenze si cominciò a deficare per gli Romani, come
detto è di sopra, di piccolo sito e giro, figurandola al modo di Roma, secondo
la picciola impresa; e cominciossi dalla parte di levante a la porta di San
Piero, la quale fu ove furono le case di messere Bellincione Berti di
Ravignani, nobile e possente cittadino, tutto ch'oggi sieno venuti meno, onde
per retaggio della contessa Gualdrada sua figliuola, e moglie del primo conte
Guido, rimasono a conti Guidi suoi discendenti, quando si feciono cittadini di
Firenze, e poi le venderono a' Cerchi neri, uno casato di Firenze; e da la
detta porta fu uno borgo infino a San Piero Maggiore, al modo di Roma, e da
quella porta seguirono le mura in verso il Duomo, come tiene oggi la grande
ruga che va a San Giovanni infino al vescovado; e ivi avea un'altra porta
che·ssi chiamava porta del Duomo, e chi·lla chiamò porta del vescovo; e di
fuori di quella porta fue edificata la chiesa di Santo Lorenzo, al modo ch'è in
Roma San Lorenzo fuor le mura; e dentro a quella porta è San Giovanni, siccome
in Roma San Giovanni Laterano. E poi conseguendo come a Roma, da quella parte
[fecero] Santa Maria Maggiore; e poi da Sa·Michele Berteldi infino alla terza
porta di San Brancazio, ove sono oggi le case de' Tornaquinci; e Santo
Brancazio era fuori della città, e apresso San Paolo, a modo di Roma, da
l'altro lato della città incontro a San Piero, come in Roma. E poi dalla detta
porta di San Brancazio conseguendo ov'è oggi la chiesa di Santa Trinita ch'era
fuori delle mura, e ivi presso ebbe una postierla chiamata Porta Rossa, che
ancora a' nostri tempi la ruga ha ritenuto il nome. E poi si volgieno le mura
ove sono oggi le case degli Scali per la via di Terma infino in porte Sante
Marie, passato alquanto Mercato Nuovo, e quella era la quarta mastra porta, la
quale era allo incontro delle case che sono oggi degl'Infangati dall'una parte,
e di sopra alla detta porta era la chiesa di Santa Maria chiamata Sopra porta,
che poi quando si disfece la detta porta, cresciuta la città, si trasmutò la
detta chiesa dov'è oggi. E 'l borgo di Santo Apostolo era di fuori della città,
e così Santo Stefano, al modo di Roma; e di là da Santo Stefano, in sulla fine
della ruga mastra di porta Santa Maria, fecero e edeficarono uno ponte con pile
di macigni fondato in Arno, che poi fu chiamato il ponte Vecchio, e è ancora; e
fu assai più stretto che nonn-è ora, e fu il primo ponte che si facesse in
Firenze. E dalla porta di Santa Maria seguieno le mura infino al castello
Altrafonte, ch'era in sul corno della città sopra il fiume d'Arno, seguendo poi
dietro a la chiesa di San Piero Scheraggio, che così si chiamava per uno
fossato, overo fogna, che ricoglieva quasi tutta l'acqua piovana della città ch'andava
in Arno, che·ssi chiamava lo Scheraggio.
E dietro alla chiesa di San Piero Scheraggio avea una postierla che·ssi
chiamava porta Peruzza, e di là seguivano le mura per la grande ruga infino
alla via del Garbo, e ivi avea un'altra postierla; e poi dietro alla Badia di
Firenze ritornavano le mura a la porta San Piero. E di così piccolo sito si
rifece la nuova Firenze con buone mura e spesse torri, con quattro porte
mastre; ciò sono dette porta San Piero, porta del Duomo, porta San Brancazio, e
porta Santa Maria, le quali erano quasi inn-una croce; e in mezzo della città
era Santo Andrea, al modo com'è in Roma, e Santa Maria in Campidoglio; e quello
ch'è oggi Mercato Vecchio era il mercato di Campidoglio, al modo di Roma. E la
città era partita in quartieri, ciò sono le dette quattro porte; ma poi quando
si crebbe la città, si recòe a sei sesti, siccome numero perfetto, che
s'agiunse il sesto d'Oltrarno dapoi che s'abitò; e disfatta la porta di Santa
Maria, si levò il nome, e si divise come vae la mastra strada; e dall'una parte
si fece il sesto di San Piero Scheraggio, e dall'altra parte quello di Borgo;
ed alle tre prime parti rimase il nome di sesti, siccome hanno infino a' nostri
tempi. E feciono capo il sesto d'Oltrarno, acciò che andasse in oste colla
'nsegna del ponte, e poi San Piero Scheraggio colla 'nsegna del carroccio, il
quale carroccio di marmi fu recato da Fiesole, ed è nella fronte della detta
chiesa di San Piero; e poi Borgo colla insegna del becco, imperciò che in
quello sesto stavano tutti i beccari e di loro mestiere, e erano a que' tempi
molto innanzi nella città; San Brancazio appresso colla insegna della branca di
leone, per lo nome; e porta del Duomo apresso colla insegna del Duomo; e porta
San Piero da sezzo colla insegna delle chiavi. E dove fu de' primi sesti
abitati in Firenze, fu messo a l'andare dell'oste a la dietroguardia imperciò
che in quello sesto sempre aveva la migliore cavalleria e gente d'arme della
città anticamente.
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