III
Come Carlo Magno venne in Firenze e brivileggiolla, e fece fare Santo
Appostolo.
Rifatta la nuova città di Firenze nel piccolo spazio e forma, e nel tempo
che detto è adietro, i capitani che v'erano per lo 'mperadore e per lo Comune
di Roma l'ordinaro di popolare di gente, e come anticamente alla prima
edificazione di Firenze, l'ordine fu fatto a Roma, che delle migliori schiatte
de' Romani nobili e popolari vi dovessero rimanere per cittadini in Firenze,
così fu fatto alla seconda reparazione, e fu dato a ciascuno ricca posessione.
E troviamo per le croniche di Francia che poi che·lla città di Firenze fu
rifatta per lo modo che detto è, Carlo Magno imperadore e re di Francia,
partitosi di Roma e tornandosi oltramonti, soggiornò in Firenze, e fece e tenne
gran festa e solennità il dì della Pasqua della Resurressione, gli anni di
Cristo VIIIcV, e fece in Firenze assai cavalieri, e fece fondare la chiesa di
Santo Appostolo in Borgo, e quella dotò riccamente a onore di Dio e di santi
appostoli; e alla sua partita di Firenze brivileggiò la città, e fece franco e
libero il Comune e' cittadini di Firenze, e tre miglia d'intorno, sanza pagare
niuna taglia o spesa, salvo danari XXVI per focolare ciascuno anno. E per
simile modo fece franchi tutti i cittadini d'intorno che dentro volessero
tornare ad abitare, e' forestieri; per la qual cosa molti vi tornaro ad
abitare; e in piccolo tempo per lo buono sito e agiato luogo, per lo fiume, e
per lo piano, la detta piccola Firenze fu bene popolata e forte di mura e di
fossi pieni d'acqua. E ordinaro che·lla detta città si reggesse e governasse al
modo di Roma, cioè per due consoli e per lo consiglio di cento sanatori; e così
si resse gran tempo, come apresso farà menzione. Bene ebbono lungo tempo i
detti cittadini di Firenze molto affanno e guerra, sì per gli Fiesolani,
ch'erano loro così di presso nemici, e sempre s'adastiavano, e erano in
continua guerra insieme, e apresso per la venuta che' Saracini feciono in
Italia al tempo degl'imperadori franceschi, come adietro è fatta menzione, che
molto aflissono il paese, e poi per le diverse mutazioni ch'ebbe Roma e tutta
Italia, sì per le discordie de' papi, e sì degl'imperadori italiani, i quali
furono in continua guerra colla Chiesa. Per la qual cosa il nome della città di
Firenze e la sua forza stette per ispazio di CC anni sanza potersi dilatare o
crescere, stando ne' suoi piccoli termini. Ma con tutta la guerra e fatica,
sempre multiplicava in popolo e in forza, e poco curavano la guerra de'
Fiesolani, od altra aversitade di Toscana; che con tutto che·lla sua forza e
signoria si stendesse poco di fuori della città, però che 'l contado era tutto
incastellato e occupato da nobili e possenti che non obbedieno la città, e tali
erano colla città di Fiesole, pure la città dentro era unita de' cittadini, e
era forte di sito e di mura e di fossi pieni d'acqua, e dentro a la detta
piccola città ebbe in poco tempo appresso più di CL torri di cittadini,
d'altezza di CXX braccia l'una, sanza quelle della città; e per l'altezza delle
molte torri ch'erano allora in Firenze si dice ch'ella si mostrava da lungi e
di fuori la più bella e rigogliosa città del suo piccolo sito che si trovasse;
e in questo spazio di tempo fu molto bene abitata, e piena di palagi e di
casamenti e grande popolo, secondo il tempo d'allora. Lasceremo ora alquanto
de' fatti di Firenze, e brievemente racconteremo gl'imperadori italiani che
regnarono in que' tempi, apresso la vacazione de' Franceschi, che·cc'è di
nicessità, imperciò che per la loro signoria molte mutazioni ebbe in Italia,
tornando poi a nostra materia.
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