II
Del terzo Otto imperadore, e del marchese Ugo che fece la Badia di
Firenze.
Dopo la morte del secondo Otto fue eletto imperadore Otto terzo suo
figliuolo, e coronato per papa Gregorio quinto negli anni di Cristo VIIIIcLXXVIIII,
e regnò questo Otto XXIIII anni. Poi che fue incoronato andòe in Puglia in
pellegrinaggio al Monte Santo Angelo, e poi si tornò per la via di Francia in
Alamagna, lasciando Italia in buono stato e pacefico. Ma lui tornato in
Alamagna, Crescenzo consolo e signore di Roma cacciò il detto Gregorio del
papato, e misevi uno Greco, ch'era vescovo di Piagenza, molto savio; ma
sentendo ciò Otto imperadore, molto crucciato con sua forza tornò in Italia, e
assediò in Roma il detto Crescenzo e 'l suo papa in Castello Santo Angelo, che
là entro s'erano fuggiti; il quale per assedio ebbe il detto castello, e
Crescenzo fece dicollare, e papa Giovanni XVI trarre gli occhi e tagliare le
mani, e rimise in sedia il suo papa Gregorio che di nazione era suo parente; e
lasciando Roma e Italia in buono stato, si tornò in suo paese in Alamagna, e di
là morì bene aventurosamente. Col detto Otto terzo venne in Italia il marchese
Ugo: credo che fosse marchese di Brandimborgo, però che in Alamagna nonn-ha
altro marchesato. A costui piacque sì la stanza di Toscana, spezialmente de la
nostra città di Firenze, ch'egli ci fece venire la moglie, e in Firenze fece
suo dimoro, sì come vicario d'Otto imperadore. Avenne, come piacque a·dDio,
ch'andando lui a una caccia nella contrada di Bonsollazzo, per lo bosco si
smarrì da sua gente, e capitò, a la sua avisione, a una fabbrica dove s'usa di
fare il ferro. Quivi trovando uomeni neri e sformati che in luogo di ferro
parea che tormentassono con fuoco e con martella uomeni, domandò che ciò era.
Fugli detto ch'erano anime dannate, e che a simile pena era condannata l'anima
del marchese Ugo per la sua vita mondana, se non tornasse a penitenzia; il
quale con grande paura si raccomandòe a la vergine Maria, e cessata la visione,
rimase sì compunto di spirito, che tornato in Firenze, tutto suo patrimonio
d'Alamagna fece vendere, e ordinò e fece fare sette badie: la prima fu la Badia
di Firenze a onore di santa Maria; la seconda quella di Bonsollazzo, ove vide
la visione; la terza fece fare ad Arezzo; la quarta a Poggibonizzi; la quinta
alla Verruca di Pisa; la sesta a la Città di Castello; l'ultima fu quella di
Settimo: e tutte queste badie dotò riccamente, e vivette poi colla moglie in
santa vita, e nonn-ebbe nullo figliuolo, e morì nella città di Firenze il dì di
santo Tommaso gli anni di Cristo MVI, e a grande onore fu soppellito alla Badia
di Firenze. E vivendo il detto marchese Ugo, fece in Firenze molti cavalieri
della schiatta de' Giandonati, de' Pulci, de' Nerli, de' conti da Gangalandi, e
di quegli della Bella, i quali tutti per suo amore ritennero e portarono l'arme
sua adogata rossa e bianca con diverse intransegne.
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