XXX
Come nella città di Firenze per due volte s'apprese il fuoco, onde
arse quasi gran parte della città.
Negli anni di Cristo MCXV, del mese di maggio, s'apprese il fuoco in borgo
Santo Appostolo, e fu sì grande e impetuoso che buona parte della città arse
con grande danno de' Fiorentini. E in quello anno medesimo morì la buona
contessa Mattelda. E l'anno appresso del MCXVII anche si prese il fuoco in
Firenze, e buonamente ciò che non fu arso al primo fuoco arse al secondo, onde
i Fiorentini ebbono grande pestilenzia, e non sanza cagione e giudicio di Dio;
imperciò che·lla città era malamente corrotta di resia, intra l'altre della
setta degli epicuri per vizio di lussuria e di gola, e era sì grande parte che
intra' cittadini si combatteva per la fede con armata mano in più parti di
Firenze, e durò questa maladizione in Firenze molto tempo infino alla venuta
delle sante religioni di santo Francesco e di santo Domenico, le quali religioni
per gli loro santi frati, commesso loro l'oficio della eretica pravità per lo
papa, molto la stirparo in Firenze, e in Milano, e in più altre città di
Toscana e di Lombardia al tempo del beato Pietro martiro, che da' paterini in
Milano fu martirizzato, e poi per gli altri inquisitori. E per l'arsione de'
detti fuochi in Firenze arsono molti libri e croniche che più pienamente
facieno memoria delle cose passate della nostra città di Firenze, sicché poche
ne rimasono; per la qual cosa a noi è convenuto ritrovarle in altre croniche
autentiche di diverse città e paesi, quelle di che in questo trattato è fatto
menzione in gran parte.
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