XIV
Come i Fiorentini ebbono il braccio del beato appostolo santo Filippo.
Nel tempo che regnava in Gostantinopoli lo 'mperadore Manuello,
cristianissimo e obbediente a santa Chiesa, si maritò una sua nipote figliuola
del fratello, la quale avea nome Isabella, al re di Gerusalem e di Cipri, e
dielle intra gli altri doni e gioelli in sua dote l'orlique del beato Filippo
appostolo. Avenne che uno messere monaco di Firenze era cancelliere del
patriarca di Ierusalem, e poi fu per sua bontà fatto arcivescovo d'Acri al
tempo che il soldano Saladino prese la città di Ierusalem; ma poi ripresa la
Terrasanta per gli Cristiani, il detto arcivescovo tornò oltremare, e fu fatto
per lo papa patriarca di Ierusalem. E sappiendo come la detta Isabella reina di
Ierusalem avea la detta santa reliquia, disiderando d'averla per onorare la sua
città di Firenze, la domandò a la detta reina, assegnandole come nonn-era
lecito a donna che fosse al secolo sì santa reliquia tenere infra le sue gioie
mondane, ma si convenia che fosse in parte ove fosse venerata a Dio; per la
qual cosa la detta reina la donò al detto patriarca. E ciò sappiendo il vescovo
di Firenze, ch'avea nome messere Piero, ne scrisse più lettere al detto
patriarca cittadino di Firenze, che gli piacesse di mandare la detta santa reliquia
in Firenze. Avvenne che 'l detto patriarca amalòe a morte, e commise a uno
messere Rinieri di Firenze priore del Sepolcro e suo cappellano che 'l detto
braccio mandasse a Firenze; ma il capitolo de' calonaci di Ierusalem nol voleva
lasciare portare. A la fine il sopradetto vescovo di Firenze mandòe oltremare
per lo detto braccio uno messere Gualterotto calonaco di Firenze, il quale con
molta istanzia e studio adoperò tanto col detto priore del Sepolcro, ch'egli
ebbe il detto santo braccio, e recollo in Firenze l'anno di Cristo MCLXXXX,
essendo rettore di Firenze il conte Ridolfo da Capraia; al quale per lo vescovo
di Firenze con tutto il chericato, e col detto rettore con tutto il popolo,
uomini e femmine, andarono incontro a processione incontro al detto braccio, e
con grande solennità recato fu in Firenze, e messo nell'altare di Santo
Giovanni Batista, il quale fece molti e aperti miracoli in più cittadini di
Firenze, i quali a la sua venuta ebbono fede e devozione.
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