XVII
Come lo 'mperadore Arrigo conquistò il regno di Puglia.
Come il detto Arrigo fu coronato imperadore, e isposata Gostanza
imperadrice, onde ebbe in dota il reame di Cicilia e di Puglia con
consentimento del papa e della Chiesa, e rendendone il censo usato, e già nato
Federigo suo figliuolo, incontanente con sua oste e colla moglie n'andòe nel
Regno, e vinse tutto il paese infino a la città di Napoli, ma que' di Napoli
non si vollono arrendere, onde Arrigo vi puose l'assedio, e stettevi tre mesi.
E nella detta oste fue tanta pestilenzia d'infermità e di mortalità, che 'l
detto Arrigo e la moglie v'infermaro, e della sua gente vi morì la maggiore
parte; onde per necessità si levò dal detto assedio con pochi quasi
inn-isconfitta, e infermo tornò a Roma, e la 'mperadrice Gostanza per malatia
presa ne l'oste poco appresso si morìo, e lasciò Federigo suo figliuolo
piccolino in guardia e in tutela di santa Chiesa. Poi il detto Arrigo
imperadore fatta venire nuova gente da la Magna e riformato suo stato, un'altra
volta passò nel Regno con grande oste gli anni di Cristo MCLXXXXVI. Il quale
regno di Puglia e reame di Cicilia signoreggiava Guiglielmo il giovane,
figliuolo ch'era stato di Tancredi re, e era giovane di tempo e di senno, il
quale ingannato dal detto Arrigo, sotto trattato di pace, il fece prendere con
tre sue serocchie, e mandollo in pregione in Alamagna; e 'l detto Guiglielmo
fece accecare degli occhi e castrare, acciò che mai non potesse generare
figliuoli, e in pregione vilmente finì sua vita; ma le serocchie, morto Arrigo,
da Filippo suo fratello furono dilibere di pregione per lo modo che addietro di
loro facemmo menzione nella fine del legnaggio di Ruberto Guiscardo.
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