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Giovanni Villani
Nuova cronica

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  • Tomo primo
    • Libro settimo
      • XV     Come fu fatto accordo da papa Gregorio e lo 'mperadore Federigo.
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XV

 

 

Come fu fatto accordo da papa Gregorio e lo 'mperadore Federigo.

 

Avenne in que' tempi, dapoi che 'l soldano e' Saracini d'Egitto ripresono la città di Dammiata, e quella di Ierusalem, e gran parte della Terrasanta, il re Giovanni ch'era allora re di Ierusalem, il quale fu del legnaggio del conte di Brenna, e per sua bontà essendo oltremare ebbe per moglie la figliuola che fu del re Almerigo re di Ierusalem, della schiatta di Gottifredi di Buglione, ch'era reda, e per lei era re di Ierusalem, veggendo la Terrasanta in male stato per la soperchia forza de' Saracini, passò in ponente per avere aiuto dal papa e da la Chiesa, e dallo imperadore Federigo, e dal re di Francia, e dagli altri re di Cristianità, e trovò papa Gregorio detto di sopra co la Chiesa a Roma molto tribolato da Federigo imperadore; e mostrando al detto papa il grande bisogno che·lla Terrasanta avea d'aiuto e di soccorso, e come Federigo imperadore era quegli che più vi potea operare di bene per la sua gran forza e podere ch'egli avea in mare e in terra, sì cercò pace tra la Chiesa e 'l detto imperadore, acciò ch'egli andasse oltremare al passaggio, e il papa gli perdonasse l'offese fatte alla Chiesa e ricomunicasselo. Il quale accordo fu fatto per lo detto re Giovanni, ch'era savio e valoroso signore. E oltre a·cciò fatta la detta pace, il detto papa Gregorio diè per moglie allo 'mperadore Federigo, ch'era morta la sua prima donna, la figliuola del detto re Giovanni ch'era reda del reame di Ierusalem per la madre, e promise e giurò il detto imperador di difendere il detto papa e la Chiesa da' malvagi mani, che tutto erano ribelli contra la Chiesa per loro avarizia, e poi d'andare oltremare con tutta sua forza al passaggio ordinato per lo detto papa. E fatta la detta pace, la figliuola del re Giovanni venne di Soria a Roma, e lo 'mperadore la sposò con gran festa per mano del detto papa Gregorio, e di lei ebbe tosto uno figliuolo ch'ebbe nome Giordano, ma poco tempo vivette. Ma per l'opera del nimico dell'umana generazione, trovando Federigo corrotto in vizio di lussuria, si giacque con una cugina della detta imperadrice e reina, ch'era pulcella e di sua camera privata; e la 'mperadrice lasciando, e trattandola male, sì si dolfe al re Giovanni suo padre dell'onta e vergogna che Federigo le facea, e avea fatto della nipote. Per la qual cosa il re Giovanni crucciato, di ciò dolendosi allo 'mperadore, e ancora minacciandolo, lo 'mperadore batté la moglie, e misela in pregione, e mai poi non istette co·llei; e secondo che·ssi disse, tosto la fece morire. E lo re Giovanni, il quale era in Puglia, tutto governatore per la Chiesa e per lo 'mperadoreffare fornire e apparecchiare lo stuolo del passaggio che dovea andare oltremare, si·ll'acommiatò del Regno, onde molto isconciò il passaggio per la detta discordia. Poi il re Giovanni tornò a Roma al papa, dogliendosi molto di Federigo, e andossene in Lombardia, e da' Lombardi molto fue onorato, e ubbidieno lui più che·llo 'mperadore; onde grande parte e sette si cominciaro in Lombardia e in Toscana, che molte terre si teneano dalla parte della Chiesa e del re Giovanni e altre collo imperadore. Poi lo re Giovanni andòe in Francia e inn Inghilterra, e grande aiuto ebbe da tutti que' signori per lo passaggio, e per mantenere le terre d'oltremare che·ssi teneano per gli Cristiani.

 




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