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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro settimo
      • XVI     Come la Chiesa ordinò il passaggio oltremare, ond'era capitano lo 'mperadore Federigo, il quale mosso lo stuolo si tornòe addietro.
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XVI

 

 

Come la Chiesa ordinò il passaggio oltremare, ond'era capitano lo 'mperadore Federigo, il quale mosso lo stuolo si tornòe addietro.

 

Infra questo tempo papa Gregorio con grande sollecitudine formò l'apparecchiamento del passaggio d'oltremare. Per lo detto papa Gregoriorichiese lo 'mperadore Federigo che attenesse la promessa e saramento fatto a la Chiesa, d'andare oltremare con uno legato cardinale, e egli fosse signore dello stuolo in mare e in terra. Il quale imperadore fece tutto l'apparecchiamento, e collo stuolo de' Cristiani si partì di Brandizio in Puglia gli anni di Cristo MCCXXXIII, e come lo stuolo fu alquanto infra mare e mosso a piene vele, lo 'mperadore Federigo segretamente fece volgere la sua galea, e tornossi in Puglia, sanza andare oltremare, egli e gran parte di sua gente. Per la qual cosa il papa e tutta la Chiesa indegnati dell'opere e falli di Federigo, tegnendo ch'egli avesse ingannata e tradita la Chiesa e tutta la Cristianità, e messo in grande pericolo le bisogne e 'l soccorso della santa terra d'oltremare, il detto papa Gregorio scomunicò da capo il detto imperadore Federigo, gli anni di Cristo MCCXXXIII. Questo ritorno che·llo 'mperadore fece, e non seguire il passaggio giurato, egli medesimo e chi·llo volle difendere disse ch'avea sentito che come fosse oltremare, il papa e la Chiesa col re Giovanni gli dovea rubellare il regno di Cicilia e di Puglia. Altri dissono che 'l detto imperadore al continuo s'intendea col soldano di Babbillonia per lettere e messaggi e grandi presenti, e ch'egli mandò con patti fatti e fermi che s'egli rompesse il detto grande passaggio (temendo forte de' Cristiani), che a·ssua volontà il metterebbe in signoria e sagina del reame di Ierusalem sanza colpo di spada; le quali di su dette cagioni e l'una e l'altra pareano esser il vero, per le cose che avennero appresso; imperciò che con tutta la pace e accordo fatto da la Chiesa allo 'mperadore, sempre di ciascuna parte rimase la mala volontà, e maggiormente nello 'mperadore, per la sua superbia.

 




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