XVIII
Come lo 'mperadore tornò d'oltremare perché gli era rubellato il
Regno, e come ricominciò la guerra colla Chiesa.
Come papa Gregorio seppe la falsa pace fatta per lo 'mperadore Federigo e
col soldano, a vergogna e danno de' Cristiani, incontanente ordinò col re
Giovanni, il quale era in Lombardia, che colla forza della Chiesa entrasse con
gente d'arme nel regno di Puglia a rubellare il paese a Federigo imperadore; e
così fece, e gran parte del Regno ebbe a' suoi comandamenti e della Chiesa.
Incontanente che Federigo ebbe oltremare la novella, lasciò il suo maliscalco,
il quale non intese ad altro ch'a guerreggiarsi co' baroni di Soria per
occupare loro città e signoria, che' loro anticessori con grande affanno e
dispendio e spargimento di sangue aveano conquistato sopra i Saracini, e
combattési col re Arrigo di Cipri e co' baroni di Soria, e sconfissegli a
saetta; ma poi fue egli sconfitto in Cipri, e perdé quasi tutto il reame di
Ierusalem in poco tempo, ché 'l ripresono i Saracini per la discordia ch'era
tra 'l detto maliscalco e gli altri signori cristiani. E chi queste storie
vorrà meglio sapere le troverrà distesamente nel libro del conquisto. Lasceremo
omai de' fatti d'oltremare, e diremo di Federigo, il quale con due galee
solamente, gli anni di Cristo MCCXXXVI, arrivò al castello d'Astone in Puglia,
la quale fu la prima terra che gli s'arrendé. E lui arrivato in Puglia, raunò
le sue forze, e cominciarsi le terre a ritornare alla sua signoria; e mandò in
Alamagna per Currado suo figliuolo e per lo duca d'Ostericchi, i quali con
gente grande vennero in Puglia, e per la loro forza tutto il paese che gli
s'era rubellato racquistaro, e più; che 'l Patrimonio San Piero, e il ducato di
Spuleto, che sono propio retaggio della Chiesa, e la Marca d'Ancona, e la città
di Benevento, camera della Chiesa, occupò, menando in loro oste i Saracini di
Nocera, tutto tolsono a santa Chiesa, e 'l papa Gregorio quasi assediaro in
Roma, e con dispendio di moneta fatto per Federigo a certi malvagi nobili
romani avrebbe preso il detto papa Gregorio in Roma, il quale accorgendosi di
ciò, trasse di Santo Santoro di Laterano la testa de' beati appostoli Pietro e
Paulo, e con essi in mano, con tutti i cardinali, vescovi, e arcivescovi, e
altri prelati ch'erano in corte, e col chericato di Roma, con solenni digiuni e
orazioni andò per tutte le principali chiese di Roma a processione; per la
quale devozione e miracolo de' detti santi appostoli il popolo di Roma fu tutto
rivocato a la difensione del papa e della Chiesa, e quasi tutti si crucciaro
contra Federigo, dando il detto papa indulgenza e perdono di colpa e di pena.
Per la qual cosa Federigo, che di queto si credeva intrare in Roma e prendere
il detto papa, sentita la detta novitade, temette del popolo di Roma e si
ritrasse in Puglia, e il detto papa fu liberato, con tutto che molto fosse
afflitto dal detto imperadore, però ch'egli tenea tutto il Regno e Cicilia, e
avea preso il ducato di Spuleto, e Campagna, e il Patrimonio Santo Piero, e la
Marca, e Benevento, come detto è di sopra, e distruggea in Toscana e in
Lombardia tutti i fedeli di santa Chiesa.
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