XIX
Come lo 'mperadore Federigo fece che' Pisani presono in mare i parlati
della Chiesa che venieno al concilio.
Papa Gregorio veggendo la Chiesa di Dio così tempestata da Federigo
imperadore, ordinò di fare a Roma concilio generale, e mandò in Francia due
legati cardinali, l'uno fu messer Iacopo vescovo di Pilestrino, e l'altro messer
Oddo vescovo di Porto detto il cardinale Bianco, acciò che richiedessono il re
Luis di Francia e quello d'Inghilterra d'aiuto contra Federigo, e che
sommovessono tutti i prelati d'oltremonti a venire al concilio, per dare
sentenzia contra Federigo. I quali legati sollicitamente fecero loro legazione,
e predicando contro a Federigo, tutto il ponente scommossono contra lui. E 'l
cardinale Bianco ne venne innanzi con molti prelati, arcivescovi, e vescovi, e
abati, i quali arrivarono a Nizza in Proenza, e poco appresso vi venne e arrivò
l'altro cardinale di Pilestrino, imperciò che per Lombardia non poterono avere
il cammino, ché Federigo avea a sua gente fatti prendere i passi e le strade in
Toscana e in Lombardia. Per la qual cosa papa Gregorio mandò a' Genovesi che
co·lloro navilio, alle spese della Chiesa, dovessono levare i detti cardinali e
parlati da Nizza, e conducergli per mare a Roma; la quale cosa fu fatta,
ch'egli armaro in Genova che galee, e che uscieri, e batti, e barcosi, in
quantità di LX legni, onde fu ammiraglio messere Guiglielmo Ubbriachi di
Genova. Lo 'mperadore Federigo, il quale non dormia a perseguitare santa
Chiesa, mandò Enzo suo figliuolo bastardo con galee armate del Regno a Pisa, e
mandò a' Pisani che dovessono armare galee, e intendere col detto Enzo a
prendere i detti parlati; i quali armaro XL galee di molta buona gente, onde
fue ammiraglio messer Ugolino Buzzaccherini di Pisa; e sentendo la venuta de'
legni de' Genovesi, si feciono loro incontro tra Porto Pisano e l'isola di Corsica.
E ciò sentendo i cardinali, e' parlati, e' signori ch'erano in sull'armata de'
Genovesi, pregarono l'amiraglio che tenesse la via di fuori dall'isola di
Corsica per ischifare l'armata de' Pisani, non sentendo la loro armata con
tante galee di corso e da battaglia, e molti legni grossi carichi di cavalli, e
d'arnesi, e di cherici, e di gente disutile a battaglia. Messere Guiglielmo
Obbriaco, ch'era di nome e di fatto e uomo di testa e di poco senno, non volle
seguire quello consiglio, ma per sua superbia e disdegno de' Pisani si volle
conducere alla battaglia, la quale fu aspra e dura, ma tosto fu sconfitta
l'armata de' Genovesi da' Pisani, onde furono presi i detti legati cardinali e
prelati, e molti n'anegaro e gittaro in mare sopra lo scoglio, overo isoletta,
che si chiama la Meloria, presso a Porto Pisano, e gli altri ne menarono presi
nel Regno, e più tempo gli tenne lo 'mperadore in diverse pregioni; e ciò fu
gli anni di Cristo MCCXXXVII. Per la qual cosa la Chiesa di Dio ricevette
grande danno e persecuzione; e se non fossono i messaggi del re Luis di
Francia, e le minacce, se non lasciasse i parlati di suo reame, Federigo non
gli avrebbe mai diliberi; ma per paura della forza de' Franceschi, quegli
ch'erano rimasi in vita poveramente diliberò di pregione, ma molti ne moriro
innanzi per diverse pregioni, fame, e disagi. Per la detta presura furono
scomunicati i Pisani, e tolto loro ogni benificio di santa Chiesa, e
cominciossene la prima guerra tra Genovesi e' Pisani; onde poi Iddio per lo suo
giudicio, de' Pisani per la forza de' Genovesi fece giusta e aspra vendetta,
come innanzi farà menzione.
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