XX
Come i Melanesi furono sconfitti dallo 'mperadore.
Poi che Federigo imperadore si fu partito dall'asedio di Roma e tornato
in Puglia, come addietro facemmo menzione, ebbe novelle come la città di
Milano, e Parma, e Bologna, e più altre terre di Lombardia e di Romagna s'erano
rubellate dalla sua signoria, e teneano parte colla Chiesa; per la qual cosa si
partì dal Regno, e andonne colle sue forze in Lombardia, e là fece molta guerra
alle cittadi che si teneano colla Chiesa. A la fine i Melanesi con tutta loro
forza, e del legato del papa, e di tutta la lega di Lombardia, che teneano
colla Chiesa, s'afrontaro a battaglia col detto imperadore al luogo detto
Cortenuova, e dopo la grande battaglia Melanesi e tutta loro oste furono
sconfitti, gli anni di Cristo MCCXXXVII, onde ricevettono gran danno di morti e
de' presi; e prese il carroccio loro, e la loro podestà ch'era figliuolo del
dogio di Vinegia, e lui e molti nobili di Milano e di Lombardia ne mandò presi
in Puglia, e la detta podestà fece impiccare a Trani in Puglia sopra un'alta
torre a la marina, e gli altri pregioni, cui fece morire a tormento, e cui in
crudeli carcere. Per la detta vittoria lo 'mperadore ricoverò la sua signoria,
e assediò Brescia con più di VIm cavalieri, e furonvi i Guelfi e' Ghibellini di
Firenze a gara al servigio dello 'mperadore, e poi l'ebbe a patti; e simile
tutte le città e terre di Lombardia, salvo Parma e Bologna; e montò in grande
superbia e signoria, e 'l papa e·lla Chiesa e tutti i suoi seguaci n'abassaro
molto in tutta Italia. Per la qual cosa poco tempo appresso papa Gregorio quasi
per dolore infermò, e poi morì a Roma gli anni di Cristo MCCXXXVIIII; e dopo
lui fu fatto papa Celestino nato di Milano, ma non vivette che XVII dì nel
papato, e vacò la Chiesa sanza pastore XX mesi in mezzo, imperciò che era tanta
la forza di Federigo, che non lasciava fare papa, se non fosse a sua volontà. E
di ciò era grande contasto nella Chiesa, che' cardinali erano tornati a
picciolo numero per le tribolazioni e aversitadi ch'avea avuta la Chiesa dal
detto Federigo, e che era sì infiebolita la forza e la baldanza della Chiesa,
che non ardivano gli cardinali a fare più ch'allo 'mperadore piacesse, e a fare
il suo volere non s'accordavano e non piaceva loro.
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