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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro settimo
      • XXV     Come il papa e la Chiesa feciono eleggere nuovo imperio contra Federigo disposto imperadore.
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XXV

 

 

Come il papa e la Chiesa feciono eleggere nuovo imperio contra Federigo disposto imperadore.

 

E disposto e condannato il detto Federigo, com'è detto di sopra, il papa mandò agli elettori d'Alamagna che hanno a eleggere il re de' Romani, che dovessono sanza indugio fare nuova elezione d'imperio, e così fue fatto; ch'eglino elessono Guiglielmo conte d'Olanda e antigrado, valente signore, al quale la Chiesa diè le sue forze, e fecegli rubellare gran parte d'Alamagna, e diede indulgenza e perdono, sì come andasse oltremare, a chi fosse contro al detto Federigo; onde in Alamagna ebbe grande guerra tra 'l detto eletto re Guiglielmo d'Olanda e 'l re Currado figliuolo del detto Federigo. Ma poco durò di la guerra, ché si morì il detto re Guiglielmo gli anni di Cristo..., e regnò in Alamagna Currado detto, il quale il padre Federigo imperadore avea fatto eleggere re, come faremo menzione. Di questa sentenzia Federigo appellò al successore di papa Innocenzo, e mandò sue lettere e messaggi per tutta la Cristianità, dolendosi della detta sentenzia, e mostrando com'era iniqua, come appare per la sua pistola la quale dittò il detto maestro Piero da le Vigne, che comincia detta la salutazione: “Avegna che noi crediamo che parole della innanzi corritrice novella etc.”. Ma considerando la verità del processo e dell'opere di Federigo fatte contro a la Chiesa, e della sua dissoluta e non cattolica vita, egli fu colpevole e degno della privazione, per le ragioni dette nel detto processo, e poi per l'opere commesse per lo detto Federigo appresso la sua privazione; che se prima fue, e era stato crudele e persecutore di santa Chiesa e de' suoi fedeli in Toscana e in Lombardia, appresso fu maggiormente infino che vivette, come innanzi faremo menzione. Lasceremo alquanto la storia de' fatti di Federigo, ritornando addietro, ove lasciammo, a' fatti di Firenze, e dell'altre notevoli novitadi avenute per gli tempi per l'universo mondo, ritornando poi all'opere e alla fine del detto Federigo e de' suoi figliuoli.

 




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