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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro settimo
      • XLVIII     Come i Fiorentini presono Montaia, e misono in isconfitta le masnade de' Sanesi e de' Pisani.
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XLVIII

 

 

Come i Fiorentini presono Montaia, e misono in isconfitta le masnade de' Sanesi e de' Pisani.

 

Nel detto anno essendo i Ghibellini usciti di Firenze entrati con masnade di Tedeschi, e rubellato al Comune di Firenze il castello di Montaia in Valdarno, e cavalcatovi i cavalieri delle quattro sestora di Firenze, che v'erano andati per porvi l'oste, i Ghibellini colla forza delle masnade de' Tedeschi non lasciarono acampare i Fiorentini, ma da' detti Ghibellini e Tedeschi furono rotti e cacciati. Per la qual cosa i Fiorentini per comune, popolo e cavalieri, co' Lucchesi e loro amistade del mese di gennaio v'andaro ad oste, e non lasciarono per lo forte tempo e grandissime nevi ch'erano allora che non tenessono l'assedio intorno intorno al castello, per modo che non vi potea entrareuscire persona, gittandovi dentro più difici. Al soccorso del detto castello vennoro le masnade de' cavalieri di Siena e di Pisa, con popolo assai del contado di Siena, che allora si teneano a parte ghibellina; per la qual venuta de' Sanesi e de' Pisani si ricominciò la guerra da·lloro a' Fiorentini. E loro venuti, colle loro forze si puosono a campo a la badia a Coltobuono presso a Montaia a uno miglio. I Fiorentini ordinati i loro battifolli intorno al castello di pedoni e di buone guardie, la cavalleria di Firenze con certi pedoni eletti lasciarono l'assedio, e francamente s'adirizzaro contro a' Pisani e' Sanesi per combattere, non lasciando per le nevi né per la salita del poggio. Veggendo ciò i nimici, sanza attendere i Fiorentini si fuggiro vilmente in isconfitta con grande danno di loro e di loro arnesi; e veggendo ciò quegli del castello, s'arendero a pregioni, i quali tutti ne furono menati legati in Firenze, e 'l castello disfatto e abattuto; e ciò fu del detto mese di gennaio, essendo podestà di Firenze messere Filippo degli Ugoni da Brescia.

 




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