XLVIII
Come i Fiorentini presono Montaia, e misono in isconfitta le masnade
de' Sanesi e de' Pisani.
Nel detto anno essendo i Ghibellini usciti di Firenze entrati con masnade
di Tedeschi, e rubellato al Comune di Firenze il castello di Montaia in
Valdarno, e cavalcatovi i cavalieri delle quattro sestora di Firenze, che
v'erano andati per porvi l'oste, i Ghibellini colla forza delle masnade de'
Tedeschi non lasciarono acampare i Fiorentini, ma da' detti Ghibellini e
Tedeschi furono rotti e cacciati. Per la qual cosa i Fiorentini per comune,
popolo e cavalieri, co' Lucchesi e loro amistade del mese di gennaio v'andaro
ad oste, e non lasciarono per lo forte tempo e grandissime nevi ch'erano allora
che non tenessono l'assedio intorno intorno al castello, per modo che non vi
potea entrare né uscire persona, gittandovi dentro più difici. Al soccorso del
detto castello vennoro le masnade de' cavalieri di Siena e di Pisa, con popolo
assai del contado di Siena, che allora si teneano a parte ghibellina; per la
qual venuta de' Sanesi e de' Pisani si ricominciò la guerra da·lloro a'
Fiorentini. E loro venuti, colle loro forze si puosono a campo a la badia a
Coltobuono presso a Montaia a uno miglio. I Fiorentini ordinati i loro
battifolli intorno al castello di pedoni e di buone guardie, la cavalleria di
Firenze con certi pedoni eletti lasciarono l'assedio, e francamente
s'adirizzaro contro a' Pisani e' Sanesi per combattere, non lasciando per le
nevi né per la salita del poggio. Veggendo ciò i nimici, sanza attendere i
Fiorentini si fuggiro vilmente in isconfitta con grande danno di loro e di loro
arnesi; e veggendo ciò quegli del castello, s'arendero a pregioni, i quali
tutti ne furono menati legati in Firenze, e 'l castello disfatto e abattuto; e
ciò fu del detto mese di gennaio, essendo podestà di Firenze messere Filippo
degli Ugoni da Brescia.
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