LVIII
Come i Fiorentini andaro ad oste sopra Pisa, e' Pisani feciono le loro
comandamenta.
Come i Fiorentini ebbono riformata la città di Volterra a·lloro volontà,
sanza tornare in Firenze, la loro bene aventurosa oste andarono sopra la città
di Pisa. I Pisani avendo intese le vittorie de' Fiorentini, e la presa della
forte città di Volterra, isbigottiti molto, mandarono loro ambasciadori a
l'oste de' Fiorentini colle chiavi in mano in segno d'umiltà, per trattare di
pace, e fare il piacere de' Fiorentini; la qual pace fue accettata in questo
modo: che' Fiorentini a perpetuo fossono franchi in Pisa, sanza pagare niente
di gabella né di niuno diritto di nulla mercatantia che entrasse o uscisse in
Pisa per mare o per terra, e che i Pisani terrebbono il peso di Firenze, e la
misura de' panni, e una lega di moneta, e di non essere contradi né fare guerra
a' Fiorentini, né dare aiuto privato o palese a' loro nemici; e per patto
domandaro la terra di Piombino o 'l castello di Ripafratta. E sentendo ciò i
Pisani furono molto crucciosi, spezialmente perché i Fiorentini non prendessero
Piombino per cagione del porto, e disdire non poteano la richesta de'
Fiorentini. Uno Pisano ch'avea nome Vernagallo disse: “Se noi vogliamo
ingannare i Fiorentini, mostrianne più teneri di Ripafratta che di Piombino, e
eglino per prendere più tosto quello che più ci spiaccia, e per infestamento
de' Lucchesi, prenderanno Ripafratta”; e così avenne, e Ripafratta presono, e
poco appresso i Fiorentini la donaro a' Lucchesi. E ciò fu poco senno per gli
Fiorentini, ch'avendo Piombino, e porto in mare, e la signoria di Volterra,
troppo n'acrescea la città di Firenze. E per ciò tenere fermo, diedono i Pisani
a' Fiorentini cinquanta stadichi de' migliori uomini di Pisa, i quali ne
vennero in Firenze; ma poco tempo i detti Pisani attennero la detta pace. E ciò
fatto per gli Fiorentini, la detta felice e bene aventurosa oste tornò in
Firenze con grande trionfo e onore; e ciò fu del mese di settembre, gli anni di
Cristo MCCLIIII, essendo podestà di Firenze il detto messer Guiscardo da
Pietrasanta di Milano. E il detto anno fue per gli Fiorentini chiamato l'anno
vittorioso; che ciò che per la detta oste s'imprese di fare venne loro bene
fatto, e con grande vittoria e onore. Lasceremo alquanto de' fatti di Firenze,
e diremo d'altre novitadi state ne' detti tempi in diverse parti brievemente.
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