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Giovanni Villani
Nuova cronica

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  • Tomo primo
    • Libro settimo
      • LXIX     Incidenza, de' fatti che furono in Firenze al tempo del popolo
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LXIX

 

 

Incidenza, de' fatti che furono in Firenze al tempo del popolo

 

Al tempo del detto popolo di Firenze fu al Comune presentato uno bellissimo e forte leone, il quale era inchiuso nella piazza di Santo Giovanni. Avenne che per mala guardia di quelli che 'l custodiva uscì il detto leone della sua stia correndo per la terra, onde tutta la città fu commossa di paura. Capitò inn-Orto Sammichele, e quivi prese uno fanciullo e tenealsi tra le branche. Udendolo la madre che non avea più, e questo fanciullo le rimase in ventre quando il padre gli fu morto, come disperata, con grande pianto scapigliata corse contra il leone, e trassegli il fanciullo tra·lle branche; e' leone nullo male fece né a la donna né al fanciullo se non ch'egli guatò, e ristettesi. Fu questione qual caso fosse, o la gentilezza della natura del leone, o la fortuna riserbasse la vita del detto fanciullo perché poi facesse la vendetta del padre, com'elli fece, e fu poi chiamato Orlanduccio del leone di Calfette. E nota ch'al tempo del detto popolo, e in prima, e poi a gran tempo, i cittadini di Firenze viveano sobri, e di grosse vivande, e con piccole spese, e di molti costumi e leggiadrie grossi e ruddi; e di grossi drappi vestieno loro e loro donne, e molti portavano le pelli scoperte sanza panno, e colle berrette in capo, e tutti colli usatti in piede, e le donne fiorentine co' calzari sanza ornamenti, e passavansi le maggiori d'una gonnella assai stretta di grosso scarlatto d'Ipro, o di Camo, cinta ivi su d'uno scaggiale a l'antica, e uno mantello foderato di vaio col tassello sopra, e portavallo in capo; e le comuni donne vestite d'uno grosso verde di Cambragio per lo simile modo; e libbre C era comune dota di moglie, e libbre CC o CCC era a quegli tempi tenuta isfolgorata; e le più delle pulcelle aveano XX o più anni anzi ch'andassono a marito. Di sì fatto abito e di grossi costumi erano allora i Fiorentini, ma erano di buona fe' e leali tra·lloro e al loro Comune; e colla loro grossa vita e povertà feciono maggiori e più virtudiose cose, che non sono fatte a' tempi nostri con più morbidezza e con più ricchezza.

 




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