LXXVI
Come i Sanesi e gli usciti ghibellini di Firenze ebbono dal re
Manfredi i·lloro aiuto il conte Giordano con VIIIc Tedeschi.
I Sanesi e gli usciti di Firenze veggendo la mala pruova che' Fiorentini
aveano fatta per l'asalto di sì pochi cavalieri tedeschi, avisaro che avendone
maggior quantità, sarebbono vincitori de la guerra. Incontanente si providono
di moneta, e accattaro da la compagnia de' Salimbeni, ch'allora erano
mercatanti, XXm fiorini d'oro, e puosono loro pegno la rocca a Tentennana, e
più altre castella del Comune, e rimandarono loro ambasciadori in Puglia co la
detta moneta al re Manfredi dicendo come la sua poca gente di Tedeschi per loro
grande vigore e valentia s'erano messi ad assalire tutta l'oste de' Fiorentini,
e gran parte di quella messa in fugga, ma se più fossono stati, aveano la
vittoria; ma per la poca gente ch'erano, tutti erano rimasi morti al campo, e
la sua insegna strascinata e vergognata per lo campo, e in Firenze e intorno.
A·cciò dissono quelle ragioni che seppono meglio per ismuovere Manfredi, il
quale intesa la novella fu crucciato, e co la moneta de' Sanesi, che pagaro la
metade per tre mesi, e a suo soldo, mandò in Toscana il conte Giordano suo
maliscalco con VIIIc cavalieri tedeschi co detti ambasciadori, i quali giunsono
in Siena a l'uscita di luglio, gli anni di Cristo MCCLX; e da' Sanesi furono
ricevuti a gran festa, e eglino e tutti i Ghibellini di Toscana ne presono
grande vigore e baldanza. E giunti in Siena, incontanente i Sanesi bandirono
oste sopra il castello di Monte Alcino, il quale era accomandato del Comune di
Firenze, e mandaro per aiuto a' Pisani e a tutti i Ghibellini di Toscana, sì
che co' cavalieri di Siena, e cogli usciti di Firenze, e co' Tedeschi, e loro
amistade, si trovarono con XVIIIc di cavalieri in Siena, che la maggiore parte
erano Tedeschi.
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