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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro settimo
      • LXXX     Come la novella della sconfitta de' Fiorentini fu in corte di papa, e la profezia che ne disse il cardinale Bianco.
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LXXX

 

 

Come la novella della sconfitta de' Fiorentini fu in corte di papa, e la profezia che ne disse il cardinale Bianco.

 

Come in corte di Roma venne la novella della sopradetta sconfitta, il papa e' cardinali, ch'amavano lo stato di santa Chiesa, n'ebbono grande dolore e compassione, sì per gli Fiorentini, e sì perché di ciò montava lo stato e podere di Manfredi nimico della Chiesa; ma il cardinale Attaviano degli Ubaldini ch'era Ghibellino ne fece gran festa; onde ciò veggendo il cardinale Bianco, il qual era grande astrolago e maestro di nigromanzia, disse: “Se 'l cardinale Attaviano sapesse il futuro di questa guerra de' Fiorentini, e' non farebbe questa allegrezza”. Il collegio de' cardinali il pregaro che dovesse dichiarire più in aperto. Il cardinale Bianco non volea dire, perché parlare del futuro gli pareva inlicito a la sua dignità, ma i cardinali pregarono tanto il papa che gliele comandasse sotto ubbidienza ch'egli il dicesse. Avuto il detto comandamento, disse in brieve sermone: “I vinti vittoriosamente vinceranno, e in etterno non saranno vinti”. Ciò s'interpetrò che' Guelfi vinti e cacciati di Firenze vittoriosamente tornerebbono innistato, e mai in etterno non perderebbono loro stato e signoria di Firenze.

 




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