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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro settimo
      • LXXXVII     Come Manfredi perseguitò papa Urbano e la Chiesa co' suoi Saracini di Nocera, e come fu predicata la croce contro a·lloro.
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LXXXVII

 

 

Come Manfredi perseguitò papa Urbano e la Chiesa co' suoi Saracini di Nocera, e come fu predicata la croce contro a·lloro.

 

Per la sconfitta de' Fiorentini e degli altri Guelfi di Toscana a Monte Aperti, come detto avemo adietro, lo re Manfredi montò in grande signoria e stato, e tutta la parte imperiale di Toscana e di Lombardia molto n'asaltò; e la Chiesa e' suoi divoti e fedeli n'abassarono molto in tutte parti. Avenne che molto poco tempo appresso, nel detto anno MCCLX, papa Allessandro passò di questa vita nella città di Viterbo, e vacò la Chiesa sanza pastore V mesi per discordia de' cardinali. Poi elessono papa Urbano il IIII, della città di Tresi di Campagna in Francia, il quale fue di vile nazione, siccome figliuolo d'uno ciabattiere, ma valente uomo fu, e savio. Ma la sua elezione fu in questo modo: egli era in corte di Roma povero cherico, e piativa una sua chiesa che gli era tolta, di libbre XX di tornesi l'anno; i cardinali per loro discordia serrarono con chiavi ov'erano rinchiusi, e feciono tra·lloro dicreto segreto che 'l primo cherico che picchiasse la porta fosse papa. Come piacquedDio, questo Urbano fu il primo, e dove piativa la povera chiesa di libbre XX di tornesi, ebbe l'universale Chiesa, come dispuose Idio, al modo della elezione del beato Niccolaio. Perché fu miracolosa la elezione, n'avemo fatta menzione e memoria; il quale fu consecrato gli anni di Cristo MCCLXI. Questi trovando la Chiesa in grande abassamento per la forza di Manfredi, il quale occupava quasi tutta Italia, e l'oste de' suoi Saracini di Nocera avea messa nelle terre del Patrimonio di San Piero, sì predicò croce contro a·lloro, onde molta gente fedeli si crucciaro, e andarono ad oste contra loro; per la qual cosa i detti Saracini si fuggirono in Puglia; ma però non lasciava Manfredi di continuo fare perseguitare il papa e la Chiesa a' suoi fedeli e masnade; e egli stava quando in Cicilia e quando in Puglia a grande delizia e in grandi diletti, seguendo vita mondana e epicurea, ad ogni suo piacere, tenendo più concubine, vivendo lussuriosamente, e non parea che curasseDiosanti. Ma Idio giusto signore, il quale per grazia indugia il suo giudicio a' peccatori perché si riconoscano, ma alla fine non perdona chi non ritornallui, tosto mandò la sua maladizione e ruina a Manfredi, quando egli si credea esser in maggiore stato e signoria, come innanzi faremo menzione.

 




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