XCI
Come in quegli tempi apparve una grande stella comata, e le sue
significazioni.
Negli anni di Cristo MCCLXIIII, del mese d'agosto, apparve in cielo una
stella comata con grandi raggi e chioma dietro, che levandosi dall'oriente con
grande luce infino ch'era al mezzo il cielo, inverso l'occidente, la sua chioma
risplendea, e durò tre mesi: ciò fu infino del mese di novembre. E la detta
stella comata significò diverse novitadi in più parti del secolo; e molti
dissono ch'apertamente significò la venuta del re Carlo di Francia, e la
mutazione che seguì l'anno appresso del regno di Cicilia e di Puglia, il quale
si trasmutò per la sconfitta e morte del re Manfredi della signoria de'
Tedeschi a quella de' Franceschi; e simigliante molte mutazioni e traslazioni
di parti, per cagione di quella del Regno, avennero a più città di Toscana e di
Lombardia, come innanzi faremo menzione. E come s'apruovi che queste stelle
comate significano mutazioni di regni, per gli antichi autori in loro versi, si
mostra per Istazio poeta, nel primo suo libro di Tebe, ove disse: “Bella quibus
populis que mutat regni comete”. E Lucano nel primo suo libro disse: “Sideris
et terris mutante regna comete”. Ma questa intra l'altre significazioni fu
evidente e aperta, che come la detta stella apparve, papa Urbano amalò
d'infermità, e la notte che la detta cometa venne meno si passò il detto papa
di questa vita nella città di Perugia, e là fu soppellito; della cui morte
alquanto tardò la venuta di Carlo, e Manfredi e' suoi seguaci furono molto
allegri, avisando che morto il detto papa Urbano ch'era Francesco, s'impedisse
la detta impresa di Carlo. E vacò la Chiesa sanza pastore V mesi; ma come
piacque a·dDio, fu fatto papa Clemente IIII della città di San Gilio in
Proenza, il quale fu buono uomo e di santa vita per orazioni, e digiuni, e
limosine, tutto che prima fosse suto laico, e avesse avuto moglie e figliuoli,
cavaliere e grande avogado in ogni consiglio del re di Francia; ma morta la
moglie, si fece cherico, e fu vescovo dal Poi, e appresso arcivescovo di
Nerbona, e poi cardinale di Savina, e regnò presso di IIII anni, e molto fu
favorevole alla venuta del detto Carlo, e rimise santa Chiesa in buono stato.
Lasceremo alquanto del papa e dell'altre novità d'Italia, imperciò che tutte
seguiro all'avento del detto Carlo e de' suoi successori, e le novità che
furono quasi per tutto il mondo.
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