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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro ottavo
      • I     Qui comincia il VIII libro, il quale tratta dell'avenimento del re Carlo, e di molte mutazioni e novitadi che ne seguirono appresso.
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Libro ottavo

 

I

 

 

Qui comincia il VIII libro, il quale tratta dell'avenimento del re Carlo, e di molte mutazioni e novitadi che ne seguirono appresso.

 

Carlo figliuolo secondo che fu di Luis Piacevole re di Francia, e nipote del buono re Filippo il Bornio suo avolo, onde facemmo menzione adietro, e fratello del buono re Luis di Francia, e di Ruberto conte d'Artese, e d'Infons conte di Pettieri, tutti e quattro fratelli, furono nati della reina Biancia figliuola del re Alfons di Spagna. Il detto Carlo conte d'Angiò per retaggio del padre, e conte di Proenza di qua dal Rodano per retaggio della moglie, figliuola del buono conte Ramondo Berlinghieri, sì come per lo papa e per la Chiesa fu eletto re di Cicilia e di Puglia, sì s'apparecchiò di cavalieri e di baroni per fornire sua impresa e passare in Italia, come innarrammo dinanzi. Ma acciò che più apertamente si possa sapere per quegli che sono a venire come questo Carlo fu il primo origine de' re di Cicilia e di Puglia stratti della casa di Francia, sì direno alquanto delle sue virtù e condizioni; ed è bene ragione di far memoria di tanto signore, e tanto amico e protettore e difenditore di santa Chiesa e della nostra città di Firenze, sì come innanzi faremo menzione. Questo Carlo fu savio, di sano consiglio, e prode in arme, e aspro, e molto temuto e ridottato da tutti i re del mondo, magnanimo e d'alti intendimenti, in fare ogni grande impresa sicuro, in ogni aversità fermo, e veritiere d'ogni sua promessa, poco parlante, e molto adoperante, e quasi non ridea se non poco, onesto com'uno religioso, e cattolico; aspro in giustizia, e di feroce riguardo; grande di persona e nerboruto, di colore ulivigno, e con grande naso, e parea bene maestà reale più ch'altro signore. Molto vegghiava e poco dormiva, e usava di dire che dormendo tanto tempo si perdea. Largo fu a' cavalieri d'arme, ma covidoso d'aquistare terra, e signoria, e moneta, d'onde si venisse, per fornire le sue imprese e guerre. Di gente di corte, minestrieri o giucolari, non si dilettò mai. La sua arme era quella di Francia, cioè il campo azzurro e fioridaliso d'oro, e di sopra uno rastrello vermiglio: tanto si divisava da quella del re di Francia. Questo Carlo quando passò in Italia era d'età di XLVI anni, e regnò re di Cicilia e di Puglia, come faremo menzione innanzi, anni XVIIII. Ebbe della moglie due figliuoli e più figliuole: il primo ebbe nome Carlo secondo, e fu sciancato alquanto, e fu prenze di Capova, e appresso del primo Carlo suo padre fu re di Cicilia e di Puglia, come innanzi faremo menzione; l'altro ebbe nome Filippo, il quale per la moglie fu prenze della Morea, ma morì giovane, e sanza figliuoli, però che si guastò a tendere uno balestro. Lasceremo alquanto della progenie del buono re Carlo, e seguiremo nostra storia del suo passaggio in Italia e d'altre cose conseguenti a quello.

 




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