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Come lo re Carlo raquistò tutte le terre di Cicilia e di Puglia che
gli s'erano rubellate.
Lo re Carlo avuta la vittoria contra Curradino, tutte le terre del regno
di Puglia ch'erano rubellate s'arrenderono al re sanza contasto; e molti de'
caporali ribelli che·ll'aveano ribellate gli fece morire di mala morte. E in
Cicilia mandò incontanente il conte Guido di Monforte, e messer Filippo suo
fratello, e messer Guiglielmo di Belmonte, e messer Guiglielmo lo Stendardo,
suoi baroni, con grande armata di galee e con grande compagnia di cavalieri
franceschi e provenzali per racquistare le terre dell'isola, le quali quasi
tutte s'erano rubellate dal re, salvo che Messina e Palermo; ed erane capitano
uno messer Currado, detto Caputo overo d'Antioccia, de' discendenti dello
'mperadore Federigo, il quale con suo seguito de' rubelli mantenea le terre
rubellate contro al re Carlo, e fecegli grande guerra. Ma come i detti signori
furono in Cicilia, e per la vittoria che 'l re avea avuta contra Curradino,
molte delle terre s'arrenderono a' detti signori, e assediarono il detto
Currado nel castello di Santo Orbe, il quale per assedio vinsono, e 'l detto
Currado presono, e feciongli cavare gli occhi, e poi il feciono impiccare. E
morto il detto Currado e i più de' caporali rubelli suoi seguaci, tutte le
terre dell'isola furono all'ubidenza del re Carlo. E ciò fatto, riformò il
reame di Cicilia e di Puglia in buono e pacifico stato, e guidardonò i suoi
baroni che·ll'aveano servito di terre e di signoraggi. Lasceremo alquanto de'
fatti del re Carlo, e torneremo a nostra materia de' fatti di Firenze.
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