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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro ottavo
      • XXXV     Come a certi nobili ribelli di Firenze furono tagliate le teste.
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XXXV

 

 

Come a certi nobili ribelli di Firenze furono tagliate le teste.

 

Negli anni di Cristo MCCLXX, fatto l'accordo e pace tra 'l Comune di Firenze e quello di Siena, e rimessivi i Guelfi, e cacciatine i Ghibellini, messer Azzolino e Neracozzo e Conticino della casa degli Uberti, e messer Bindo de' Grifoni da Fegghine rubelli di Firenze, co·lloro compagnia partendosi da Siena per andarsene in Casentino, furono presi e menati in Firenze, e scritto in Puglia al re Carlo quello ch'a·llui piacesse se ne facesse; il quale per sua lettera mandò a messer Bernardo d'Ariano, podestà per lo re in Firenze, che sì come traditori della corona fossono giudicati: a' quali fue loro tagliate le teste il di santo Michele di maggio. E la mattina, quando s'andavano a giudicare, Neracozzo domandò messer Azzolino: “Ove andiamo noi?”. Rispuose il cavaliere: “A pagare uno debito che·cci lasciarono i nostri padri”; salvo che Conticino, il quale, perch'era giovane, fu mandato nel Regno preso, e morì in pregione nelle torri di Capova.

 




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