XXXIX
Come fu fatto papa Ghirigoro X a Viterbo, e come vi fu morto Arrigo
figliuolo del re d'Inghilterra.
Arrivato lo detto stuolo de' Cristiani in Cicilia, sì vi soggiornarono
alquanto per guerire i malati, e prendere rinfrescamento, e rifare loro
navilio; e quelli re e signori furono assai onorati da Carlo re di Cicilia; e
poi si partirono di Cicilia, e lo re Carlo co·lloro ne vennero per lo regno di
Puglia, e per Calavra a Viterbo, ov'era la corte della Chiesa in vacazione, e a
Viterbo soggiornarono i detti re Filippo di Francia, e Carlo di Cicilia, e
Adoardo e Arrigo suo fratello e figliuoli del re d'Inghilterra, per fare che'
cardinali ch'erano in discordia eleggessono buono pastore per riformare
l'apostolica sedia. E non potendo avere concordia di niuno di loro ch'erano
presenti, elessono papa Gregorio X di Piagenza, il quale era cardinale e legato
in Soria alla Terrasanta, e lui eletto, tornato d'oltremare fu consecrato papa
gli anni di Cristo MCCLXXII. Essendo i sopradetti signori in Viterbo, avenne
una laida e abominevole cosa sotto la guardia del re Carlo: che essendo Arrigo
fratello d'Adoardo figliuolo del re Ricciardo d'Inghilterra in una chiesa alla
messa, celebrandosi a quell'ora il sacrificio del corpo di Cristo, Guido conte
di Monforte, il quale era per lo re Carlo vicario in Toscana, non guardando
reverenza di Dio né del re Carlo suo signore, uccise di sua mano con uno stocco
il detto Arrigo, per vendetta del conte Simone di Monforte suo padre, morto a
sua colpa per lo re d'Inghilterra. E di ciò è bene da farne notevole memoria.
Regnando inn-Inghilterra Arrigo padre del buono Adoardo, fu uomo di semplice
vita, sicché i baroni l'aveano per niente, perch'egli mandò per lo detto conte
Simone suo parente che gli guidasse il reame, ch'Adoardo era giovane. Questi
era molto temuto e ridottato; e come si vide il reggimento del reame in mano,
come fellone e traditore, gli oppuose falsamente che il re avesse fatte certe
inique leggi contra il popolo, e mise lui e Adoardo in pregione, nella torre di
Dovero, e teneasi il reame. La reina... zia per madre d'Adoardo, per volerlo
scampare, sappiendo che per ogni Pasqua il conte Simone venia a Dovero, e
traeva Adoardo della torre e facealo cavalcare seco, e come si partia il facea
rimettere in pregione con grande e stretta guardia, eziandio di lettere, la
savia reina mandò a Dovero una savia e bella damigella che sapea operare di
gioelli, borse, e carnieri. Adoardo veggendola si prese di lei, e tanto adoperò
colle guardie, che gli menarono la detta damigella, e volendola toccare, gli
disse: “Io ci sono per altro”; e trasse fuori lettere gli mandava la reina,
avisandolo del suo scampo e salute; e per quelle l'avisò come gli mandava per
uno nostro Fiorentino cozzone, ch'avea nome Persona Fulberti, con belli
destrieri, e uno batto armato con molti remi, avisandolo come avesse a·ffare.
Ora, com'era usato per la Pasqua, il conte Simone venne a Dovero, e tratto
Adoardo della torre, e provando i destrieri del detto cozzone, Adoardo con
licenza del conte salì in su il migliore, menandolo a grandi rote; alla fine
prese campo, e dilungossi, e venne al porto, e trovò apparecchiato il batto.
Lasciato il cavallo, su vi salìo, e arrivò in Francia, e poi coll'aiuto del re
di Francia, di Fiandra, di Brabante, e della Magna, con grande stuolo passò in
Inghilterra, e combatté col conte Simone, e sconfisselo, e prese una coppa, e
fecelo tranare, e poi impiccare, e diliberò il padre; e quegli morto, fu
Adoardo coronato re d'Inghilterra a grande onore. Tornando a nostra principale
materia, come per la detta vendetta fu morto il conte Arrigo, conte di
Cornovaglia, fratello del re Adoardo, come dicemmo dinanzi, onde la corte si
turbò forte, dando di ciò grande riprensione al re Carlo, che ciò non dovea
sofferire, se·ll'avesse saputo, e se no·ll'avesse saputo no·llo dovea lasciare
scampare sanza vendetta. Ma il detto conte Guido proveduto di compagnia di
gente d'arme a cavallo e a piè, non solamente gli bastò d'avere fatto il detto
micidio; perché uno cavaliere il domandò che egli avea fatto, e egli rispuose:
“Ie a fet ma vengianze”; e quello cavaliere disse: “Comant? Vostre pere fu
trainé”; incontanente tornò nella chiesa, e prese Arrigo per gli capelli, e
così morto il tranò infino fuori della chiesa villanamente; e fatto il detto
sacrilegio, e omicidio, si partì di Viterbo, e andonne sano e salvo in Maremma
nelle terre del conte Rosso suo suocero. Per la morte del detto Arrigo Adoardo
suo fratello molto cruccioso e isdegnato contro a·re Carlo si partì di Viterbo,
e vennesene con sua gente per Toscana, e soggiornò in Firenze, e fece cavalieri
più cittadini, donando loro cavagli e tutti arredi di cavalieri nobilemente, e
poi se n'andò inn-Inghilterra, e 'l cuore del detto suo fratello in una coppa
d'oro fece porre in su una colonna in capo del ponte di Londra sopra 'l fiume
di Tamisi, per memoria agl'Inghilesi del detto oltraggio ricevuto. Per la qual
cosa Adoardo poi che fu re, mai non fu amico del re Carlo, né di sua gente. Per
simile modo si partì Filippo re di Francia con sua gente, e passò, e albergò
più giorni in Firenze; e giunto in Francia, soppellito il corpo del buono re
Luis suo padre a grande onore, e' si fece coronare con grande solennità a Rens.
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