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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro ottavo
      • XL     Come i Tartari scesono in Turchia, e come ne cacciarono i Saracini.
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XL

 

 

Come i Tartari scesono in Turchia, e come ne cacciarono i Saracini.

 

Nel detto anno MCCLXX Banducdar soldano de' Saracini, dopo la presa ch'egli avea fatta della città d'Antioccia, gran parte del reame d'Erminia, passò con suo esercito in Turchia, la quale si tenea per gli Tartari, e per forza e per tradimento la raquistò, e' Tartari che·ll'abitavano ne cacciò; per la qual cosa lo re d'Erminia andò per soccorso alla grande città del Torigi ad Abaga Cane figliuolo che fu Aloon signore de' Tartari, onde adietro facemmo menzione. E fornita sua ambasciata, il detto Abaga Cane, il quale era molto amico de' Cristiani e nimico de' Saracini, il ricevette onorevolemente, e l'anno appresso venne con suo esercito di Tarteri col detto re d'Erminia in Turchia. E 'l detto soldano sentendo la venuta de' Tarteri, si partì, e abandonò la Turchia, per la qual cosa i Tarteri ebbono la signoria della Turchia e d'Erminia, e volle il detto Abaga Cane dare a' Cristiani e a·re d'Erminia la detta Turchia. Lo re d'Erminia non sentendosi poderoso, e la Chiesa e' signori di ponente per le loro guerre l'aiutavano male, riprese il suo reame d'Erminia, e lasciò a' Tartari la Turchia, la quale non molto tempo appresso per difetto de' Cristiani, e spezialmente de' Greci che vi sono vicini, i Saracini la ripresono.

 




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