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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro ottavo
      • L     Della morte di papa Ghirigoro e di tre altri papi appresso.
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L

 

 

Della morte di papa Ghirigoro e di tre altri papi appresso.

 

Negli anni di Cristo MCCLXXV, a XVIII di dicembre, papa Ghirigoro X tornando dal concilio da Leone sopra Rodano, arrivò nel contado di Firenze, e per cagione che·lla città di Firenze era interdetta, e gli uomini di quella scomunicati, perché nonn-aveano oservata la sentenzia della pace ch'avea fatta tra' Guelfi e' Ghibellini, come dicemmo adietro, sì non volle entrare in Firenze, ma per ingegno fu guidato di fuori delle vecchie mura; e chi disse che non potéo fare altro, perché 'l fiume d'Arno era per pioggegrosso ch'egli no·llo poté guadare, ma di nicessità gli convenne passare per lo ponte Rubaconte, sicché non aveggendosi, e non potendo altro fare, entrò in Firenze; mentre passò per lo ponte e per lo borgo di San Niccolò, ricomunicò la terra, e andò segnando la gente, e come ne fu fuori, lasciò lo 'nterdetto, e scomunicò da capo la città, con malo animo dicendo il verso del Saltero che dice: “In camo et freno maxillas eorum constringe etc.”; onde i Guelfi che reggeano Firenze ebbono grande sospetto e paura. E partitosi il detto papa di Firenze, n'andò ad albergare a la badia a Ripole, e di sanza soggiorno se n'andò ad Arezzo; e giunto lui in Arezzo, cadde malato, e come piacquedDio, passò di questa vita a X del seguente mese di gennaio, e in Arezzo fu soppellito a grande onore; della cui morte i Guelfi di Firenze furono molto allegri, per la mala volontà che 'l detto papa avea contra loro. Morto il papa, incontanente i cardinali furono rinchiusi, e a XX del detto mese di gennaio chiamarono papa Innocenzio quinto nato di Borgogna, il quale era stato frate predicatore, e allora era cardinale; e vivette papa infino al giugno vegnente, sì che poco fece, e morì alla città di Viterbo, e in quella fu soppellito onorevolemente. E appresso lui, a XII di luglio, fu chiamato messere Ottobuono cardinale dal Fiesco della città di Genova, il quale non vivette che XXXVIIII nel papato, e fu chiamato papa Adriano quinto, e fu soppellito in Roma. E appresso lui, del presente mese di settembre, fu eletto papa maestro Piero Spagnuolo cardinale, il quale fu chiamato papa Giovanni XXI, e non vivette papa che VIII mesi e ; che dormendo in sua camera in Viterbo gli cadde la volta di sopra adosso, e morìo, e fu soppellito in Viterbo a XX di maggio MCCLXXVII; e vacò la Chiesa VI mesi. E nel presente anno fu grandissimo caro di tutte vittuaglie, e valse lo staio del grano soldi XV da soldi XXX il fiorino. E nota una grande e vera visione che avenne della morte del detto papa a uno nostro Fiorentino mercatante della compagnia degli speziali, ch'avea nome Berto Forzetti, della quale è bene da fare menzione. Il detto mercatante avea uno vizio naturale di diversa fantasia, che sovente fra sonno dormendo si levava in su il letto a sedere, e parlava diverse maraviglie; e più ancora, che essendo da' desti ch'erano co·llui domandato di quello ch'egli parlava, rispondea a proposito, e tuttavia dormia. Avenne che·lla notte che morìo il detto papa, essendo il detto in nave in alto pelago, e andava in Acri, si levò e gridò: “Omè! Omè!”. E' compagni si destarono, e domandarlo ch'egli avesse. Rispuose: “Io veggio uno grandissimo uomo nero con una grande mazza in mano, e vuole abattere una colonna in su ched è una volta”. E poco stante rigridò, e disse: “Egli l'hae abattuta, ed è morto”; fu domandato: “Chi?”, rispuose: “Il papa”. I detti suoi compagni misono in iscritta le parole, e la notte; e giunti loro in Acri, poco tempo appresso vi vennono novelle della morte del detto papa, che apunto in quella notte avenne. E io scrittore ebbi di ciò testimonianza da quegli mercatanti ch'erano presenti col detto in su la detta nave, e udirono il detto Berto, i quali erano uomini di grande autorità e degni di fede, e la fama di ciò fu per tutta la città nostra. Poi fu eletto papa Niccola III di casa gli Orsini di Roma, ch'avea nome propio messer Gianni Guatani cardinale, il quale vivette papa II anni e VIIII mesi e mezzo. Avemo detto de' sopradetti papi, perché in XVI mesi morirono IIII papi. Lasceremo di dire alquanto de' detti papi, e diremo delle cose che furono a·lloro tempo in Firenze e per l'universo mondo.

 




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