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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro ottavo
      • LVI     Come il cardinale Latino per mandato del papa fece la pace tra' Guelfi e' Ghibellini di Firenze, e tutte l'altre della città.
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LVI

 

 

Come il cardinale Latino per mandato del papa fece la pace tra' Guelfi e' Ghibellini di Firenze, e tutte l'altre della città.

 

In questi tempi i grandi Guelfi di Firenze riposati delle guerre di fuori con vittorie e onori, e ingrassati sopra i beni de' Ghibellini usciti, e per altri loro procacci, per superbia e invidia cominciarono a riottare tra·lloro, onde nacquero in Firenze più brighe e nimistadi tra' cittadini, mortali, e di fedite. Intra l'altre maggiori era la briga tra·lla casa degli Adimari dall'una parte, ch'erano molto grandi e possenti, e dall'altra parte i Tosinghi, e la casa de' Donati, e quella de' Pazzi legati insieme contro agli Adimari, per modo che quasi tutta la città n'era partita, e chi tenea coll'una parte e chi coll'altra; onde la città e parte guelfa n'era in grande pericolo. Per la qual cosa il Comune e' capitani della parte guelfa mandarono loro ambasciadori solenni a corte a papa Niccola, che mettesse consiglio e 'l suo aiuto a pacificare i Guelfi di Firenze insieme; se non, parte guelfa si dovidea, e cacciava l'uno l'altro. E per simile modo gli usciti ghibellini di Firenze mandarono loro ambasciadori al detto papa e pregarlo e richiederlo ch'egli mettesse a seguizione la sentenzia della pace data per papa Ghirigoro nono tra·lloro e' Guelfi di Firenze. Per le sopradette cagioni il detto papa provide e confermò la detta sentenzia, e ordinò paciato e legato e commise le dette questioni a frate Latino cardinale, ch'era in Romagna per la Chiesa, uomo di grande autorità e scienza, e grande apo il papa, il quale per lo mandamento del papa si partì di Romagna, e giunse in Firenze con CCC cavalieri della Chiesa a VIII del mese d'ottobre, gli anni di Cristo MCCLXXVIIII, e da' i Fiorentini e dal chericato fu ricevuto a grande onore e processione, andandogli incontro il carroccio, e molti armeggiatori; e poi il detto legato il di santo Luca Vangelista, nel detto anno e mese, fondò e benedisse la prima pietra della nuova chiesa di Santa Maria Novella de' frati predicatori, ond'egli era frate; e in quello luogo de' frati trattò e ordinò generalmente le paci tra tutti i cittadini, Guelfi con Guelfi, e poi da' Guelfi a' Ghibellini. E la prima fu tra gli Uberti e' Bondelmonti (e fu la terza pace), salvo che' figliuoli di messer Rinieri Zingane de' Bondelmonti no·llo assentiro, e furono scomunicati per lo legato, e isbanditi per lo Comune. Ma per loro non si lasciò la pace; che poi il legato bene aventurosamente del mese di febbraio vegnente, congregato il popolo di Firenze a parlamento nella piazza vecchia della detta chiesa, tutta coperta di pezze, e con grandi pergami di legname, in su' quali era il detto cardinale, e più vescovi, e prelati, e cherici, e religiosi, e podestà, e capitano, e tutti i consiglieri, e gli ordini di Firenze, e in quello per lo detto legato sermonato nobilemente e con grandi e molte belle autoritadi, come alla materia si convenia, sì come quegli ch'era savio e bello predicatore; e ciò fatto, sì fece basciare in bocca i sindachi ordinati per gli Guelfi e per gli Ghibellini, pace faccendo con grande allegrezza per tutti i cittadini; e furono CL per parte. E in quello luogo presentemente diede sentenzia de' modi, e de' patti, e condizioni che si dovessono oservare intra l'una parte e l'altra, fermando la detta pace con solenni e vallate carte, e con molti idonei mallevadori. E d'allora innanzi poterono tornare e tornarono i Ghibellini in Firenze e le loro famiglie, e furono cancellati d'ogni bando e condannagione; e furono arsi tutti i libri delle condannagioni e bandi ch'erano in camera; e detti Ghibellini riebbono i loro beni e possessioni, salvo che alquanti de' più principali fu ordinato per più sicurtà della terra che certo tempo stessono a confini. E ciò fatto per lo legato cardinale, fece fare le singulari paci de' cittadini; e la prima fu quella ond'era la maggiore discordia, cioè tra gli Adimari e' Tosinghi, e' Pazzi e' Donati, faccendo più parentadi insieme; e per simile modo si feciono tutte quelle di Firenze e del contado, quali per volontà e quali per la forza del Comune, datane sentenzia per lo cardinale con buoni sodamenti e mallevadori; delle quali paci il detto legato ebbe grande onore, e quasi tutte s'osservarono, e la città di Firenze ne dimorò buono tempo in pacifico e buono e tranquillo stato. E fece e ordinò il detto legato al governamento comune della città XIIII buoni uomini grandi e popolani, che gli VIII erano Guelfi e VI Ghibellini, e durava il loro uficio di due in due mesi con certo ordine di loro elezione; e raunavansi in su la casa della Badia di Firenze sopra la porta che va a Santa Margherita, e tornavansi a dormire e a desinare alle loro case. E ciò fatto, il detto cardinale Latino con grande onore si tornò in Romagna alla sua legazione. Lasceremo alquanto de' fatti di Firenze, e diremo d'altre novità ch'avennero in questi tempi, e spezialmente della rubellazione dell'isola di Cicilia al re Carlo, la quale fu notabile e grande, onde poi seguì molto male, e fu quasi cosa maravigliosa e impossibile, e però la tratteremo più distesamente.

 




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