LXXX
Come papa Martino mandò messer Gianni d'Epa conte in Romagna, e come
prese la città di Faenza, e assedio Forlì.
Nel detto anno MCCLXXXII, essendo il conte Guido da Montefeltro colla
forza de' Ghibellini entrato in Romagna, e' gran parte delle terre fece
ribellare alla Chiesa, sì come quegli ch'era il più sagace e il più sottile
uomo di guerra che al suo tempo fosse in Italia. Per la qual cosa papa Martino
rimosse messer Bertoldo Orsini che n'era conte e rettore per la Chiesa, e
mandòvi messer Gianni d'Epa, gentile uomo di Francia, e molto provato cavaliere
in arme, e tenuto uno de' migliori battaglieri di Francia; e portava in sue
arme il campo verde e gli aguglini ad oro. Il quale messer Gianni d'Epa il
detto papa per la Chiesa il fece conte, e con grande cavalleria di soldati per
la Chiesa, Franceschi e Italiani, entrò in Romagna; e i Perugini vi mandarono
al loro soldo C cavalieri; al quale fu data per tradimento e moneta la città di
Faenza per Tribaldello de' Manfredi de' maggiori di quella terra. Poi il detto
messer Gianni d'Epa colle masnade della Chiesa, e coll'aiuto de' Bolognesi, e
con CC cavalieri che vi mandò il Comune di Firenze in servigio della Chiesa, e
colla forza de' Malatesti da Rimino e di quegli da Polenta di Ravenna
assediarono la città di Forlì, ma no·lla poterono avere.
|