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Come il re di Francia si partì d'Araona, e morì a Perpignano.
Lo re Filippo di Francia veggendosi la fortuna così mutata e contraria, e
preso e arso il suo navilio che gli portava la vittuaglia a l'oste, sì si diede
molta maninconia e dolore, per la quale amalò forte di febbre e di flusso, onde
i suoi baroni presono per consiglio di partirsi e tornare in tolosana, e per
nicessità il conveniva loro fare per la difalta della vittuaglia, e del tempo
contrario dell'autunno, e per la malatia del loro re. E così si partirono
intorno le calen di ottobre, recandone lo re malato in bara, e con poca ordine
sciarrati, e chi meglio e più tosto potea camminare; onde passando il forte
passo delle Schiuse delle grandi montagne Phyris, i Raonesi e' Catalani
ch'erano al passo vollono impedire la bara dove il re di Francia era malato. Veggendo
ciò i Franceschi, come disperati si misono alla battaglia contro a quegli
ch'erano al passo, per non lasciare prendere il corpo del re, e per forza
d'arme gli ruppono e sconfissono, e cacciarono del passo; ma molta gente minuta
a piè de' Franceschi furono presi e morti, e molti somieri, arnesi, e cavagli
straccati e presi per gli Catalani e Raonesi. E poco appresso la partita del re
di Francia e di sua oste il re d'Araona riebbe Gironda a patti. E giunta l'oste
del re di Francia a modo di sconfitta a Perpignano, come piacque a·dDio, il re
Filippo di Francia passò di questa vita a dì VI d'ottobre, gli anni di Cristo
MCCLXXXV, ed in Perpignano la reina Maria sua moglie con sua compagnia feciono
grande corrotto e dolore. E poi Filippo e Carlo suoi figliuoli feciono recare
il corpo a Parigi, e fu soppellito a San Donis co' suoi anticessori a grande
onore. Questa impresa d'Araona fue colla maggiore perdita di gente, e
consumazione di cavagli e di tesoro, che quasi mai per gli tempi passati avesse
avuto il reame di Francia; che poi lo re appresso il detto Filippo e gli più
de' baroni sempre furono in debito e male agiati di moneta. E appresso la morte
del re Filippo di Francia fu fatto re di Francia il re Filippo il Bello suo
maggiore figliuolo, e coronato a re alla città di Riens colla reina Giovanna di
Navarra sua moglie il giorno della Pifania appresso. E nota che in uno anno o
poco più, come piacque a·dDio, morirono IIII così grandi signori de' Cristiani,
come fu papa Martino, e il buono Carlo re di Cicilia e di Puglia, e il valente
Piero re d'Araona, e il possente Filippo re di Francia, di cui avemo fatta
menzione. Questo re Filippo fu signore di gran cuore, e in sua vita fece grandi
imprese, prima quando andò sopra lo re di Spagna, e poi sopra lo conte di
Fusci, e poi sopra il re d'Araona, con più potenzia che mai suo anticessoro
avesse fatto. Lasceremo a dire de' fatti d'oltremonti, ch'assai ne avemo detto
a questa volta, e torneremo a dire de' fatti della nostra Italia avenuti ne'
detti tempi.
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