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D'una grande oste che 'l Comune di Firenze fece sopra la città
d'Arezzo, e alla partita i Sanesi furono sconfitti alla pieve al Toppo.
Negli anni di Cristo MCCLXXXVIII, i Fiorentini coll'altre terre guelfe
della taglia di Toscana, veggendo che 'l vescovo d'Arezzo col suo séguito de'
Ghibellini di Toscana, e del Ducato, e di Romagna, e della Marca aveano fatto
capo in Arezzo, e raunata di gente a cavallo e a piè, e faceano guerra in sul
contado di Firenze e in su quello di Siena, i Fiorentini si dispuosono di
contastare all'orgoglio degli Aretini, e impuosono tra·lloro VIIIc cavallate
con ricchi e grossi cavalli, e bandirono oste sopra Arezzo, e date loro
insegne, a dì XXIII di maggio del detto anno, alla signoria di messer Antonio
da Fosseraco di Lodi, mandarono le dette bandiere e insegne alla badia a
Ripole, e là stettono VIII giorni spiegate. E ciò usavano i Fiorentini in
quello tempo per grandigia e signoria, che voleano che·lla loro uscita ad oste
fosse palese e nota a' nemici e a·ttutta gente. Poi si mosse l'oste il primo dì
di giugno, e furono XXVIc di cavalieri e XIIm pedoni; che VIIIc furono
cavallate di propii cittadini di Firenze grandi e popolani, e IIIc soldati
propii de' Fiorentini, e Vc della taglia della compagnia de' Guelfi di Toscana
e IIIc di Lucca, e CL di Pistoia, e L di Prato, e L di Volterra, e L di
Samminiato, e L di San Gimignano, e XXX di Colle, e da CCL d'altra amistà, e
de' conti Guidi guelfi, Maghinardo da Susinana, messer Iacopo da·fFano,
Filippuccio da Iegi, e' marchesi Malispini, e giudice di Gallura, e' conti
Alberti, e altri baroncelli di Toscana; e fu la più grande e ricca oste che
facessono i Fiorentini dapoi che' Guelfi tornarono in Firenze. E stettono a
oste in sul contado d'Arezzo XXII dì, e presono il castello di Leona e
disfeciollo, e presono Castiglione degli Ubertini, e le Conie, e più di XL
altre castella e fortezze della Valle d'Ambra e del contado intorno ad Arezzo.
E puosonsi ad oste al castello di Laterino, e stettonvi VIII dì, ed ebbollo a
patti, che v'era dentro per capitano Lupo degli Uberti, veggendosi chiudere e
steccare d'intorno; onde molto fu biasimato da' Ghibellini, però che si potea tenere,
e era fornito per più di III mesi. Ma Lupo si scusava per motti, che nullo lupo
nonn-era costumato di stare rinchiuso. E renduto Laterino a' Fiorentini,
guernirlo; e in questa stanza vi vennero i Sanesi con loro isforzo di IIIIc
cavalieri e di IIIm pedoni molto bella gente, e guastarono tutte le vigne e
giardini intorno alle mura d'Arezzo, e tagliarono l'olmo. Ma istando a campo,
la vilia di santo Giovanni Batista fu maggiore turbico di vento e d'acqua
che·ssi ricordi, e abbatté trabacche e padiglioni, ispezialmente nel campo de'
Sanesi, che tutte le stracciò e portò il vento in aria, e fu segno del loro
futuro danno. E poi il dì di san Giovanni Batista vennero i Fiorentini
schierati in sul prato d'Arezzo, e in quello dinanzi alla porta della città feciono
correre il palio, siccome per loro costuma si facea per la detta festa in
Firenze, e fecionvisi XII cavalieri di corredo. E ciò fatto, l'oste de'
Fiorentini si partì il dì appresso, e lasciando in Laterino in guernigione C
cavalieri per guerreggiare Arezzo; e tornò l'oste in Firenze co·lloro amistà
bene aventurosamente, sanza contasto o vista di niuna forza de' nimici. E
vollono che' Sanesi per loro sicurtà ne venissono colla loro oste insieme
infino a Montevarchi, e di là se n'andassero a Siena per la via di
Montegrossoli; onde i Sanesi tenendosi possenti e leggiadri, isdegnarono, e non
vollono fare quella via, né vollono compagnia de' Fiorentini, e feciono la via
diritta per guastare il castello di Licignano di Valdichiane, salvo che
co·lloro andò il conte Allessandro da Romena, allora capitano della taglia, con
certi di sua gente. I capitani di guerra della città d'Arezzo, che ve n'avea
assai e buoni, il caporale Bonconte da Montefeltro e messer Guiglielmino Pazzo,
sentendo la partita che doveano fare i Sanesi, misono uno guato con IIIc
cavalieri e IIm pedoni al valico della pieve al Toppo, onde valicavano i Sanesi
male ordinati, per troppa baldanza isproveduti, e giugnendo al detto valico,
assaliti dagli Aretini, per la poca loro ordine e sproveduto assalto furono
assai tosto sconfitti, e furonne tra morti e presi più di IIIc pur de' migliori
cittadini di Siena, e de' migliori e gentili uomini di Maremma ch'erano in loro
compagnia, intra' quali vi morìo Rinuccio di Pepo di Maremma, molto nomato capitano;
della quale sconfitta i Sanesi n'ebbono grande abbassamento, e' Fiorentini e
tutti i Guelfi di Toscana ne sbigottirono assai, e gli Aretini ne montarono in
grande orgoglio, come innanzi faremo menzione.
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