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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro ottavo
      • CXXIV     Della cavalcata che' Fiorentini feciono a Laterina per andare sopra ad Arezzo.
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CXXIV

 

 

Della cavalcata che' Fiorentini feciono a Laterina per andare sopra ad Arezzo.

 

Nel detto tempo, a XV di settembre, essendo gli Aretini ad oste sopra uno loro castello rubellato per gli Guelfi, ch'avea nome Corciano, i Fiorentini, per farne levare da oste gli Aretini, cavalcarono subitamente a Laterino per andare verso Arezzo, e furono le cavallate di Firenze, e da CCL loro soldati; sicché furono intorno di M uomini a cavallo e da IIIIm pedoni, e in quella oste e cavalcata si diede di prima la 'nsegna reale dell'arme del re Carlo, e ebbela messer Berto Frescobaldi, e poi sempre l'usarono i Fiorentini in loro oste per la mastra insegna. E sentendo gli Aretini la detta cavalcata, per tema della terra, di notte si levarono dal detto castello, quasi a modo di sconfitta, non aspettando l'uno l'altro, e tornarono in Arezzo; e ciò fatto, per rinvigorire loro parte mandarono a' Fiorentini che gli atendessono, che voleano la battaglia; i quali avuta la novella, allegramente gli attesono al castello di Laterino: gli Aretini co·lloro amistà di Marchigiani, e Romagnuoli, e usciti ghibellini di Firenze e delle terre di Toscana, in quantità di VIIc cavalieri e di VIIIm pedoni, vennero schierati alla ripa di dall'Arno che si chiama Ca della Riccia, incontro a Laterino. I Fiorentini veggendo i nimici, francamente s'armaro, e usciro di Laterino, e schierarsi in su la riva d'Arno, il quale fiume d'Arno in quello tempo era molto sottile d'acqua, e agevole a passare a quegli da piè, non che a quegli da cavallo. E ciò fatto, i Fiorentini richiesono gli Aretini che scendessono al piano in su l'Arno, o dessono campolloro di passare in su il loro piano per venire alla battaglia; ma gli Aretinicciò non feciono risposta, ma guardavano di prendere loro vantaggio della battaglia al passare dell'Arno; e così stette ciascuna parte alla gara. Alla fine gli Aretini, schifando la battaglia, si partirono sconciamente e tornaronsi in Arezzo, e' Fiorentini rimasono schierati in su la riva d'Arno infino al vespro, e poi si tornarono in Laterino; e vegnendone poi verso Firenze, disfeciono Montemarciano, e Poggio Tazi, e Montefortino, castella de' Pazzi di Valdarno. Ma partiti i Fiorentini di Laterino, la masnada d'Arezzo con certi Ghibellini essendo in Bibbiena in Casentino, per condotta di certi isbanditi e rubelli ghibellini di Valdisieve, cavalcarono infino al Ponte a Sieve presso a·fFirenze a X miglia, levando preda, e ardendo, e guastando per quelle contrade, e faccendo danno assai, si tornarono sanza contasto in Bibbiena; e ciò fu a XIII d'ottobre del detto anno.

 




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