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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro ottavo
      • CXXXVIII     D'una cavalcata che feciono i Fiorentini, che dovea loro esser dato Arezzo.
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CXXXVIII

 

 

D'una cavalcata che feciono i Fiorentini, che dovea loro esser dato Arezzo.

 

Nel detto anno, del mese di novembre, essendo menato uno segreto trattato per gli Fiorentini d'avere la città d'Arezzo per tradimento, subitamente in su l'ora di vespro sonando la campana a martello, e ponendo la candela alla porta accesa, pena grandissima chi non fosse cavalcato innanzi ch'ella fosse consumata, i cittadini ch'aveano le cavallate incontanente cavalcaro e con loro soldati, e tutta la notte infino a Montevarchi, e la mattina a Civitella; e venia fornito il trattato, se non che uno che 'l menava cadde d'uno sporto, e veggendosi a la morte, in confessione il manifestò al suo confessoro frate, e quegli il rivelò a messer Tarlato, onde prese di coloro che sentirono il tradimento, e fecene giustizia, e fue discoperto, onde i Fiorentini, ch'erano però cavalcati a Civitella, riposati alquanti , si tornarono in Firenze.

 




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