CXLIII
D'uno grande miracolo ch'avenne in Parigi del corpo di Cristo.
Nel detto anno, essendo in Parigi uno Giudeo ch'avea prestato ad usura a
una Cristiana sopra sua roba, e quella volendola ricogliere per averla indosso
il dì di Pasqua, il Giudeo le disse: “Se tu mi rechi il corpo del vostro
Cristo, io ti renderò i tuoi panni sanza danari”. La semplice femmina e
covidosa il promise, e la mattina di Pasqua, andandosi a comunicare, ritenne il
sagramento e recollo al Giudeo; il quale messo una padella a fuoco con acqua
bogliente, gittò il corpo di Cristo dentro, e no·llo potea consumare; e ciò
veggendo, il fedì più volte col coltello, il quale fece abondevolemente sangue,
sì che tutta l'acqua divenne vermiglia; e di quella il trasse, e miselo in
acqua fredda, e simile divenne vermiglia. E sopravegnendovi Cristiani per
improntare danari, s'accorsono del sacrilegio del Giudeo, e il santo corpo per
sé medesimo saltò in su una tavola. E ciò sentito, il Giudeo fu preso e arso, e
il santo corpo ricolto per lo prete a grande reverenzia, e di quella casa dove
avenne il miracolo si fece una chiesa che si chiama il Salvatore del Bogliente.
|