CLIV
Come i Fiorentini feciono oste sopra la città di Pisa.
Nel detto anno, del mese di giugno, i Fiorentini co·lloro amistà, che
furono XXVc di cavalieri e VIIIm pedoni, per vendetta della perdita del Ponte
ad Era feciono oste sopra la città di Pisa, della quale oste fu capitano messer
Gentile degli Orsini di Roma, che venne con CC cavalieri tra Romani e
Campagnini; e la 'nsegna reale ebbe messer Geri Spini, e il pennone de'
feditori messer Vanni de' Mozzi. E fu una ricca e una magna oste, delle più
ch'avesse a que' tempi fatta il Comune di Firenze; e stettonvi ad oste XXXIII
dì, e andarono di là dalla badia a San Savino, e a quella badia disfeciono il
campanile, e tagliarono uno grandissimo e bello albero di savina per dispetto
de' Pisani, e per la festa di santo Giovanni feciono correre il palio presso
alle porte di Pisa. E fatto intorno a Pisa grande guasto, e arso il borgo dal
fosso Arnonico a Pisa, il quale era nobilemente acasato e ingiardinato, si
tornarono in Firenze sani e salvi, sanza contasto o riparo de' nimici; e sì era
in Pisa il conte da Montefeltro con VIIIc cavalieri, e non s'ardì a mostrare
per la viltà che sentiva ne' Pisani, e stette pure alla guardia della cittade.
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