V
Come fu eletto e fatto papa Cilestino quinto, e come rifiutò il
papato.
Negli anni di Cristo MCCLXXXXIIII, del mese di luglio, essendo stata
vacata la Chiesa di Roma dopo la morte di papa Niccola d'Ascoli più di due
anni, per discordia de' cardinali ch'erano partiti, e ciascuna setta volea papa
uno di loro, essendo i cardinali in Perugia, e costretti aspramente da'
Perugini perché eleggessono papa, come piacque a·dDio, furono in concordia di
non chiamare niuno di loro collegio, e elessono uno santo uomo ch'avea nome
frate Piero dal Morrone d'Abruzzi. Questi era romito e d'aspra vita e
penitenzia, e per lasciare la vanità de·mondo, ordinati più santi monisterii di
suo ordine, sì se n'andò a·ffare penitenzia nella montagna del Morrone, la
quale è sopra Sermona. Questi eletto e fatto venire e coronato papa, per
riformare la Chiesa fece di settembre vegnente XII cardinali, grande parte
oltramontani, a·ppetizione e per consiglio del re Carlo re di Cicilia e di
Puglia; e ciò fatto, n'andò colla corte a Napoli, il quale dal re Carlo fu
ricevuto graziosamente e con grande onore; ma perch'egli era semplice e non
litterato, e delle pompe del mondo non si travagliava volentieri, i cardinali
il pregiavano poco, e parea loro che a utile e stato della Chiesa avere fatta
mala elezione. Il detto santo padre aveggendosi di ciò, e non sentendosi sofficiente
al governamento della Chiesa, come quegli che più amava di servire a·dDio e
l'utile di sua anima che l'onore mondano, cercava ogni via come potesse
rinunziare il papato. Intra gli altri cardinali della corte era uno messer
Benedetto Guatani d'Alagna molto savio di scrittura, e delle cose del mondo
molto pratico e sagace, il quale aveva grande volontà di pervenire alla dignità
papale, e quello con ordine avea cercato e procacciato col re Carlo e co'
cardinali, e già da·lloro la promessa, la quale poi gli venne fatta. Questi si
mise dinanzi al santo padre, sentendo ch'egli avea voglia di rinunziare il
papato, ch'egli facesse una nuova decretale, che per utilità della sua anima
ciascuno papa potesse il papato rinunziare, mostrandoli assemplo di santo Clemente,
che quando santo Pietro venne a morte lasciò ch'apresso a·llui fosse papa; e
quegli per utile di sua anima non volle essere, e fu in luogo di lui in prima
santo Lino, e poi santo Cleto papa; e così come il consigliò il detto
cardinale, fece papa Cilestino il detto decreto; e ciò fatto, il dì di santa
Lucia di dicembre vegnente, fatto concestoro di tutti i cardinali, in loro
presenza si trasse la corona e il manto papale, e rinunziò il papato, e
partissi della corte, e tornossi ad essere eremita, e a·ffare sua penitenzia. E
così regnò nel papato V mesi e VIIII dì papa Cilestino. Ma poi il suo
successore messer Benedetto Guatani detto di sopra, il quale fu poi papa
Bonifazio, si dice, e fu vero, il fece prendere a la montagna di Santo Angiolo
in Puglia di sopra a Bestia, ove s'era ridotto a·ffare penitenzia, e chi dice
ne voleva ire in Ischiavonia, e privatamente nella rocca di Fummone in Campagna
il fece tenere in cortese pregione, acciò che·llui vivendo non si potesse
apporre alla sua lezione, però che molti Cristiani teneano Cilestino per
diritto e vero papa, nonostante la sua rinunziazione, opponendo che sì fatta
dignità come il papato per niuno decreto non si potea rinunziare, e perché
santo Clemente rifiutasse la prima volta il papato, i fedeli il pur teneano per
padre, e convenne poi che pur fosse papa dopo santo Cleto. Ma ritenuto preso
Cilestino, come avemo detto, in Fummone, nel detto luogo poco vivette; e quivi
morto, fu soppellito in una piccola chiesa di fuori di Fummone dell'ordine di
suoi frati poveramente, e messo sotterra più di X braccia, acciò che 'l suo
corpo non si ritrovasse. Ma alla sua vita, e dopo la sua morte, fece Iddio
molti miracoli per lui, onde molta gente aveano in lui grande devozione; e poi
a·ccerto tempo appresso dalla Chiesa di Roma e da papa Giovanni XXII fu
canonizzato, e chiamato santo Piero di Morrone, come innanzi al detto tempo
fareno menzione.
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