XXIX
Come il re Giamo d'Araona con Ruggieri di Loria e con l'armata del re Carlo
sconfissono i Ciciliani a capo Orlando.
Nel detto anno avendo lo re Carlo fatta sua armata per andare sopra
l'isola di Cicilia di XL galee, ond'era ammiraglio messer Ruggieri di Loria, e
richesto per papa Bonifazio e per lo re Carlo il re Giamo d'Araona che
aseguisse la promessa per lui fatta per li patti della pace, come adietro
facemmo menzione, venne di Catalogna con XXX galee armate, e accozzatosi a
Napoli coll'armata del re Carlo, e con Ruggieri di Loria loro ammiraglio, tutti
insieme n'andarono verso Cicilia. Don Federigo co' suoi Ciciliani sentendo il
detto apparecchiamento, fece suo isforzo, e armò LX galee, e col suo ammiraglio
messer Federigo d'Oria si misono in mare. E a capo Orlando in Cicilia
s'accozzaro in mare le dette armate a dì IIII del mese di luglio, e dopo la
grande e aspra battaglia l'armata de' Ciciliani fue sconfitta, e tra morti e
presi più di VIm uomini e XXII corpi di galee; per la qual cosa si mostrò
palesemente che 'l detto re Giamo e Ruggieri di Loria furono fedeli e leali a
la promessa fatta al papa e al re Carlo. Bene si disse che se lo re Giamo
avesse voluto, don Federigo suo fratello rimanea preso in quella battaglia,
però che·lla sua galea fue nelle sue mani, e era finita la guerra di Cicilia; o
che fosse di sua volontà o di sua gente catalana, il lasciarono fuggire e
scampare.
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