XXXII
Come il re di Francia ebbe a queto tutta Fiandra, e in pregione il
conte e' figliuoli.
Nel detto anno MCCLXXXXVIIII, fallite le triegue dal re di Francia e 'l
conte di Fiandra, lo re mandò in Fiandra messer Carlo di Valos suo fratello con
grande oste e cavalleria, il quale giunto a Bruggia cominciò guerra al conte
ch'era in Guanto, e a tutte le terre della marina che teneano col conte, e con
più battaglie in più parti vinte per la gente di messer Carlo contra i
Fiamminghi s'arenderono a messer Carlo, salvo Guanto, ov'era il conte cogli suoi
figliuoli messer Ruberto e messer Guiglielmo, abandonati dagli amici e da'
signori, e eziandio da' loro borgesi. Per la qual cosa trattato ebbono con
messer Carlo di fare onore al re di rendersi a·llui, promettendo messer Carlo
sopra sé di guarentirgli e rimettergli in amore del re, e in loro stato e
signoria. E compiuto il trattato, renderono Guanto, ch'è de le più forti terre
del mondo, e le loro persone a messer Carlo; il quale entrato in Guanto, il
conte Guido e messer Ruberto e messer Guiglielmo suoi figliuoli tradì, e gli
mandò presi a Parigi. La qual cosa per l'universo mondo fu tenuta grande
dislealtà a sì fatto signore. E ciò fatto per messere Carlo, e avuta tutta a
queto la contea di Fiandra, lasciò messer Giache, fratello del conte di San Polo,
al tutto signore in Fiandra per lo re con grande cavalleria, e messer Carlo si
tornò in Francia. E il detto messer Giache cominciò in Fiandra aspra signoria,
e radoppiare sopra il popolo assise, e gabelle, e male tolte, onde il popolo
forte si tenea gravato. Avenne che per la Pasqua di Risoresso vegnente lo re di
Francia andòe a suo diletto in Fiandra per provedere il suo conquisto e fare
festa; e giunto in Bruggia, gli fu fatto grande onore, e simile a Guanto, e
Ipro, e l'altre buone terre; e tutti si vestirono di nuovo ad arte e mestieri
d'una assisa, faccendo più diversi giuochi e feste, e per lo re e sua baronia
giostre; e la tavola ritonda si fece a Guidendalla, maniere del conte, onde
d'Alamagna e d'Inghilterra vi vennono più baroni e cavalieri a giostrare. Ma
questa festa fu fine di tutte quelle de' Franceschi a' nostri tempi, ché come
la fortuna si mostrò al re di Francia e a' suoi allegra e felice, così poco
tempo appresso volse sua ruota nel contrario, come innanzi al tempo faremo
menzione. E l'originale cagione, oltre al peccato per lo re e suo consiglio
commesso ne la presura e morte della innocente damigella di Fiandra, e poi il
tradimento fatto contro al conte Guido e' suoi figliuoli presi, si fu che al
partire che 'l re fece di Fiandra gli artefici e popolo minuto gli domandarono
grazia, che fossono alleggiati delle importabili gravezze che messer Giache di
San Polo e' suoi faceano loro, e oltre a·cciò i grandi borgesi delle ville, che
tutti gli mangiavano; non furono uditi dal re, se non come il popolo d'Israel
dal re Roboam, ma maggiormente tormentati da' borgesi e dagli uficiali del re,
onde appresso seguì il giudicio di Dio quasi improviso, come al tempo
intenderete.
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