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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro nono
      • L               Come messer Carlo di Valos passò in Cicilia per fare guerra per lo re Carlo, e fece ontosa pace.
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L

 

           

Come messer Carlo di Valos passò in Cicilia per fare guerra per lo re Carlo, e fece ontosa pace.

           

Nel detto anno MCCCII, del mese d'aprile, messer Carlo di Valos fornito in Firenze quello perché era venuto, cioè sotto trattato di pace cacciata la parte bianca di Firenze, si partì, e andonne a corte, e poi a Napoli; e trovato lo stuolo e apparecchiamento fatto per lo re Carlo di più di cento tra galee e uscieri e legni grossi, sanza i sottili, per passare in Cicilia, sì si ricolse in mare, e in sua compagnia Ruberto duca di Calavra figliuolo del re Carlo con più di MD cavalieri. E apportato in Cicilia al porto di..., scese in terra per guerreggiare l'isola, ma don Federigo di Raona signore di Cicilia, non possendo resisterecomparire a la forza di messer Carlo in mare né in terra, con suoi Catalani si mise a fare guerra guerriata a messer Carlo, andandoli fuggendo innanzi di luogo in luogo, e talora di dietro a impedirgli la vittuaglia, per modo che in poco tempo sanza acquistare terra neuna di rinomo, se non Termole, messer Carlo e sua gente furono per malatia di loro e de' cavagli, per difalta di vittuaglia, quasi straccati. Per la qual cosa per necessitade convenne che si partisse con suo poco onore. E veggendo che altro non potea, messer Carlo sanza saputa del re Carlo ordinò una dissimulata pace con don Federigo, cioè ch'egli prendesse per moglie la figliuola del re Carlo detta Alienora, e che, quando la Chiesa e 'l re Carlo gli atassono acquistare altro reame, ch'egli lascerebbe a queto al re Carlo l'isola di Cicilia; e se non, sì·lla dovesse tenere per dote della moglie tutta sua vita, e appresso la sua morte i suoi figliuoli lasciare l'isola al re Carlo e a sue rede, dando loro Cm once d'oro. La qual cosa fatta, e promessa e giurata per le parti, e tornato messer Carlo coll'armata a Napoli, e mandatagli la figliuola del re Carlo, sì la sposò; ma poi di promessa fatta nulla s'aseguìo: e così per contradio si disse per motto: “Messer Carlo venne in Toscana per paciaro, e lasciòe il paese in guerra; e andòe in Cicilia per fare guerra, e reconne vergognosa pace”. Il quale il novembre vegnente si tornò in Francia, scemata e consumata sua gente e con poco onore.

 




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