LIX
Come Folcieri da Calvoli podestà di Firenze fece tagliare la testa a
certi cittadini di parte bianca.
Nel detto anno MCCCII, essendo fatto podestà di Firenze Folcieri da
Calvoli di Romagna, uomo feroce e crudele, a posta de' caporali di parte nera,
i quali viveano in grande gelosia, perché sentivano molto possente in Firenze
la parte bianca e ghibellina, e gli usciti iscriveano tutto dì, e trattavano
con quegli ch'erano loro amici rimasi in Firenze, il detto Folcieri fece
subitamente pigliare certi cittadini di parte bianca e Ghibellini; ciò furono
messer Betto Gherardini, e Masino de' Cavalcanti, e Donato e Tegghia suo
fratello di Finiguerra da Sammartino, e Nuccio Coderini de' Galigai, il quale
era quasi un mentacatto, e Tignoso de' Macci; e a petizione di messer Musciatto
Franzesi, ch'era de' signori della terra, volloro essere presi certi caporali
di casa gli Abati suoi nimici, i quali sentendo ciò si fuggiro e partiro di
Firenze, e mai poi non ne furono cittadini; e uno massaio de le Calze fu de'
presi, oppognendo loro che trattavano tradimento nella città co' Bianchi
usciti. O colpa o non colpa, per martorio gli fece confessare che doveano
tradire la terra e dare certe porte a' Bianchi e Ghibellini; ma il detto
Tignoso de' Macci per gravezza di carni morì in su la colla. Tutti gli altri
sopradetti presi gli giudicò, e fece loro tagliare le teste, e tutti quegli di
casa gli Abati condannare per ribelli, e disfare i loro beni, onde grande turbazione
n'ebbe la città, e poi ne seguì molti mali e scandali. E nel detto anno fue
gran caro di vittuaglia, e valse lo staio del grano in Firenze a la rasa soldi
XXII di soldi... il fiorino d'oro.
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