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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro nono
      • LXXIV               Ancora di novitadi che furono in Firenze ne' detti tempi.
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LXXIV

 

           

Ancora di novitadi che furono in Firenze ne' detti tempi.

           

Nel detto anno, a V d'agosto, essendo preso nel palagio del Comune di Firenze Talano di messer Boccaccio Cavicciuli degli Adimari per malificio commesso, onde dovea essere condannato, i suoi consorti, tornando la podestade con sua famiglia da casa i priori, l'asaliro con arme, e fedirono malamente, e di sua famiglia furono morti e fediti assai; e' detti Cavicciuli entrarono in palagio, e per forza ne trassono il detto Talano sanza contasto niuno, e di questo malificio non fu giustiziapunizione niuna; in sì corrotto stato era allora la città di Firenze. E la podestà, ch'aveva nome messer..., per isdegno si partìo, e tornossi a casa sua co la detta vergogna, e la città rimase sanza rettore; ma per necessità i Fiorentini feciono in luogo di podestà XII cittadini, due per sesto, uno grande e uno popolano, i quali si chiamarono le XII podestadi, e ressono la cittade infino a tanto che venne la nuova podestade.

 




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