LXXXIV
Come si levò in Lombardia un fra Dolcino con grande compagnia
d'eretici, e furono arsi.
Nel detto anno MCCCV nel contado di Noara in Lombardia uno frate Dolcino,
il quale non era frate di regola ordinata, ma fraticello sanza ordine, con
errore si levò con grande compagnia d'eretici, uomini e femmine di contado e di
montagne di piccolo affare, proponendo e predicando il detto frate Dolcino sé
essere vero appostolo di Cristo, e che ogni cosa dovea essere in carità comune,
e simile le femmine esser comuni, e usandole non era peccato. E più altri sozzi
articoli di resia predicava, e opponeva che 'l papa, e cardinali, e gli altri rettori
di santa Chiesa non oservavano quello che doveano né la vita vangelica, e
ch'egli dovea esser degno papa. E era con séguito di più di IIIm uomini e
femmine, standosi in su le montagne vivendo a comune a guisa di bestie; e
quando falliva loro vittuaglia, prendevano e rubavano dovunque ne trovavano; e
così regnò per due anni. A la fine rincrescendo a quegli che 'l seguivano la
detta dissoluta vita, molto scemò sua setta, e per difetto di vivanda, e per le
nevi ch'erano, fu preso per gli Noaresi e arso con Margherita sua compagna, e
con più altri uomini e femmine che co·llui si trovaro in quelli errori.
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