LXXXV
Come papa Clemento fece legato in Italia messer Nepoleone degli Orsini
cardinale, e come fue male ricevuto.
Ne l'anno MCCCVI, avendo rapporto papa Clemento da' legati ch'egli mandò
in Firenze come i suoi comandamenti non erano ubiditi di levare l'oste da
Pistoia, sì·ssi indegnò contro a' Fiorentini, e per sodducimento e consiglio
del cardinale da Prato sì fece legato e paciaro generale in Italia messer
Nepoleone degli Orsini dal Monte, cardinale, e diegli grandi privilegi e
autoritadi: il quale si partì da Leone sopra Rodano, e passò i monti, e
mandando a' Fiorentini che voleva venire in Firenze per fare pace e concordia
da loro e i loro usciti, e quegli che reggeano la città per sospetto di lui nol
vollono ricevere; onde da capo gli riscomunicò, e confermò lo 'nterdetto, e
andonne a la città di Bologna del mese di maggio, e volea somigliantemente
pacificare i Bolognesi insieme, e rimettere in Bologna i loro usciti bianchi e
ghibellini. Quegli che reggeano la terra, avendo preso sospetto di lui, perché
parea che favorasse i Bianchi e' Ghibellini, e per sodducimento de' Fiorentini,
di Bologna villanamente l'acommiataro, minacciato per lo bargello de la persona
se non votasse la terra. Il quale sanza indugio si partì, e andonne a la città
d'Imola in Romagna, che si tenea per gli Bianchi e' Ghibellini; e andandone per
lo contado di Bologna, gli furono rubati e tolti molti de' suoi arnesi e some;
per la qual cosa il detto legato aspramente procedette contro a·lloro per
iscomunica e interdetto de la terra, e privogli dello Studio, e scomunicò
qualunque scolaio andasse allo Studio a Bologna.
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