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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo primo
    • Libro primo
      • XIII     Come il buono re Priamo reedificò la città di Troia.
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XIII

 

 

Come il buono re Priamo reedificò la città di Troia.

 

Apresso la detta prima distruzione di Troia Priamo figliuolo del re Laumedon, il quale essendo giovane non era allora in Troia, tornò poi con aiuto d'amici, e rifece fare e ristorare di nuovo la detta città di Troia di maggiore sito, e grandezza, e fortezza che nonn-era stata dinanzi, e tutta la gente del paese d'intorno vi ricolse e fece abitare, sì che in piccolo tempo multiplicò e crebbe, e divenne delle maggiori e più possenti città del mondo; ché, secondo raccontano le storie, ella girava LXX de le nostre miglia con popolo innumerabile. Questo re Priamo ebbe della sua moglie Eccuba più figliuoli e figliuole: il primo ebbe nome Ettor, il quale fu valentissimo duca, e signore di grande prodezza e senno; l'altro ebbe nome Paris, e l'altro Deifebo, e Elenus, e 'l buono Troiolus; e IIII figliuole, Creusa moglie che fu d'Enea, e Cassandra, e Polisena, e Elionas, e più altri figliuoli di più altre donne, onde la storia di Troia di loro fa menzione, i quali tutti furono maravigliosi in prodezza d'arme. E apresso buon tempo, essendo la detta città in grande e possente stato, e il re Priamo e' figliuoli in grande signoria, Paris e Troiolus suoi figliuoli, e Eneas suo nipote, e Pollidamas co·lloro compagnia, armarono XX navi, e con quelle navicando, arrivaro in Grecia per vendicare la morte e l'onta de·re Laumedon loro avolo, e la distruzione di Troia, e ruberia di Siona loro zia; e arrivaro ne·regno del re Menelao fratello del re Talamone ch'avea presa Siona, il quale Menelao avea per moglie Elena, la più bella donna che allora fosse al mondo, la quale era ita a una festa di sacrificii in su una loro isola; e veggendola Paris, incontanente innamorò di lei, e presela per forza, e uccisono e rubaro tutti quegli ch'erano a la detta festa e in su quella isola, e tornarsi a Troia. E per molti si dice che la detta reina Elena fu rubata in su l'isola che oggi è chiamata Ischia, e la terra del re Menelao era Baia e Pozzuolo, e 'l paese d'intorno ove è oggi Napoli e Terra detta di Lavoro, che in quegli tempi era abitata da' Greci e detta la Grande Grecia. Ma per quello che troviamo per le vere storie, quella isola ove fu presa Elena fu Citerea, che oggi si chiama il Citri, la quale è in Romania incontro a Malvagia nel paese d'Accaia detto oggi la Morea; e la detta Elena fu serocchia di Castor e di Polluce onde i poeti fanno versi.

 




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