CXVIII
Come gente
d'Arezzo furono sconfitti dal maliscalco de' Fiorentini.
Nel detto
anno, di febbraio, il re Ruberto mandò in Firenze sua bandiera al suo
maliscalco ch'era in Firenze con CCC cavalieri catalani, che in prima che fosse
coronato a re, il suo detto maliscalco portava pure pennone della sopransegna
del duca.
Il detto
maliscalco per provare la bandiera e per andare in servigio di que' de la Città
di Castello, i quali aveano richesti i Fiorentini d'aiuto contra gli Aretini,
con sua gente a cavallo e a piè, con III de' maggiori di Firenze per sesto, e
con certi pedoni eletti, si partiro di Firenze martidì a dì X di febbraio, e
furono intorno di CCCL cavalieri e VIc pedoni. Feciono la via di Valdarno e poi
per Vallelunga a l'olmo d'Arezzo, guastando per lo contado d'Arezzo. Gli
Aretini, popolo e cavalieri, e usciti di Firenze, con Uguiccione da Faggiuola
loro capitano sotto Cortona si pararono loro dinanzi credendogli avere
sorpresi, gli assaliro per loro feditori, i quali dal detto maliscalco e
Fiorentini furono rotti, e Uguiccione col popolo si fuggì ad Arezzo
inn-isconfitta, e rimansovi morti Vanni de' Tarlati, e Cione de' Gherardini, e uno
de' Pazzi di Valdarno con più altri, e tre di loro bandiere ne vennero co'
pregioni a Firenze. Con tutta la vittoria, fue tenuta folle andata, perché si
misono in forte passo e ne la forza de' nimici.
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