Libro decimo
I
Qui
comincia il libro X: come Arrigo conte di Luzzimborgo fu fatto imperadore.
Arrigo conte
di Luzzimborgo imperiò anni IIII, mesi VII e dì XVIII, da la prima corona
infino a la sua fine. Questi fue savio e giusto e grazioso, prode e sicuro in
arme, onesto e cattolico; e di piccolo stato che fosse per suo lignaggio, fue
di magnanimo cuore, temuto e ridottato; e se fosse vivuto più lungamente
avrebbe fatte grandissime cose. Questi fu eletto a imperadore per lo modo
scritto addietro, e incontanente ch'ebbe la confermazione dal papa si fece
coronare in Alamagna a re; e poi tutte le discordie de' baroni de la Magna
pacificò, con sollecito intendimento di venire a Roma per la corona imperiale,
e per pacificare Italia de le diverse discordie e guerre che v'erano, e poi di
seguire il passaggio oltremare in racquistare la Terrasanta, se Dio gliel'avesse
conceduto. Questi stando in Alamagna per pacificare i baroni, e fornirsi di
moneta e di gente per passare i monti, Vincislao re di Boemmia morì, del quale
non rimase nulla reda maschio, se non due figliuole; l'una già moglie del dogio
di Chiarentana, l'altra per consiglio de' suoi baroni diè per moglie a Giovanni
suo figliuolo, e lui ne coronò re di Boemmia, e lasciollo in suo luogo in
Alamagna.
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